Oratorio Zogno: la bellezza di incontrarsi di nuovo dopo il lockdown

Tre proposte, un oratorio e tanta voglia di tornare a vedersi faccia a faccia dal vivo: l’Estate Ragazzi è partita anche a Zogno. Dal 29 giugno scorso, l’oratorio ha riaperto le porte per poter accogliere di nuovo bambini, ragazzi e adolescenti. Insieme sono stati superati i primi timori e ora si punta a recuperare quel legame che, per un po’, era stato vissuto solo in modalità digitale.

Le proposte che hanno preso il via all’oratorio di Zogno hanno risposto alle esigenze delle diverse fasce d’età. L’Estate dei bambini delle elementari si svolge in oratorio tra attività ricreative e laboratoriali e durerà cinque settimane. Per i ragazzi delle medie, la proposta si articola in tre uscite settimanali per riscoprire il territorio guidati da alcuni adulti volontari. Gli adolescenti, invece, sono stati coinvolti in diversi modi. C’è chi si è reso disponibile per aiutare gli animatori maggiorenni nelle proposte per bambini e ragazzi, chi per riqualificare gli spazi dell’oratorio e chi per tornare a incontrarsi con le uscite settimanali. A inizio agosto è in programma un’esperienza di vita comune in oratorio dedicata esclusivamente a loro per condividere il proprio tempo e il proprio vissuto.

“Aprire l’oratorio e tornare a incontrarsi di nuovo è davvero bello – racconta don Simone Pelis, curato dell’oratorio di Zogno -. Ho visto reazioni diverse da parte di bambini, ragazzi e adolescenti. I più piccoli si sono stati i più timorosi, ma in loro sto vedendo una fiducia che va crescendo. Giorno dopo giorno sono più sicuri e desiderosi di stare con i propri coetanei. Per i ragazzi delle medie è stato più facile perché si erano già incontrati prima dell’Estate Ragazzi. La vera sfida sono gli adolescenti. Chi si è reso disponibile per dare una mano si sta impegnando e responsabilizzando molto. C’è anche chi fa più fatica a star dentro ad una proposta in questi termini quindi abbiamo pensato anche a dei momenti più inclusivi. Con gli educatori organizziamo degli incontri settimanali e stiamo pensando a una vita comune nel pieno rispetto delle regole. Il nostro obiettivo è quello di tornare a incontrarli dal vivo perché il legame c’è e non è mai stato perso nonostante il lockdown”. 

L’Estate Ragazzi ha risposto ai bisogni della comunità e anche dell’oratorio che era rimasto chiuso per diverso tempo. Esserci in questa estate inedita significa dare ai ragazzi la possibilità di tornare a incontrarsi e crescere insieme dopo le difficoltà che la quarantena ha portato con sé. È una proposta che fa bene ai ragazzi, ma anche a chi si mette in gioco per realizzarla. “Da sacerdote -commenta don Simone- sto recuperando una dimensione di comunità e una passione che, durante il lockdown, erano mutate. Prima di partire qualche timore c’era, ma abbiamo studiato bene i decreti e condiviso le scelte anche con i parroci delle parrocchie vicine e ce l’abbiamo fatta. L’Estate Ragazzi è stata realizzata con un gran lavoro di squadra”.

Ciò che i ragazzi stanno vivendo negli oratori non è solo una risposta ai bisogni del territorio. L’Estate Ragazzi è sinonimo del desiderio di tornare a incontrarsi e riappropriarsi della realtà come comunità. È un’estate diversa, forse strana per certi versi, ma proprio per questo chiamata a… fare nuove tutte le cose.