La pandemia ci ha spinto a “cambiare gioco”: al BergamoFestival per scoprire “Cosa resta del bene”

Un bambino tra tanti giocattoli sceglie quello che rappresenta una super-infermiera con la mascherina, il mantello e il braccio alzato. Gli altri supereroi rimangono nella cesta dei giochi. L’opera con cui Banksy, il noto artista inglese, omaggia il lavoro degli operatori sanitari è stata scelta per presentare Fare la Pace – Bergamo Festival 2020 che si tiene durante questo weekend nella cornice dell’ex Monastero di Astino, dal 10 al 12 luglio. Banksy l’ha intitolata Game changer, colui che cambia gioco. Con la pandemia ognuno di noi ha cambiato gioco, tutti per forza, tanti anche per amore. Ci siamo commossi nel vedere quanta solidarietà, capacità di donarsi, attenzione agli altri, senso di comunità hanno sollevato i più fragili, quanto bene ha trovato spazio nella fatica e nella sofferenza.
L’edizione 2020 di Bergamo Festival parte proprio da qui. Quel che resta del bene. Ridisegnare insieme il nostro futuro è il titolo evocativo che il comitato scientifico del Festival ha attribuito a questa edizione. Il tema del bene come prossimità sociale contrario alla chiusura è al centro dei dibattiti che hanno luogo in questi giorni ad Astino. A che punto eravamo prima della pandemia? Questa esperienza come ha cambiato la nostra predisposizione all’altruismo, il nostro senso di umanità? Cosa rimarrà di tutto questo? Sei eventi concentrati in tre serate offrono preziosi spunti di riflessione sui cambiamenti profondi che stanno coinvolgendo la società, provocano, anche. Ognuno di noi deve sentirsi chiamato in causa perché il cambio di gioco che abbiamo affrontato, o solo subìto, ci sproni a cambiare davvero.

Si è iniziato venerdì 10 luglio alle 18.30 con Spoon River Nembro. Il ricordo di chi non c’è più tra musica e parole, per raccogliere, custordire e portare avanti la loro eredità.

Alle 21.00 è seguito Noi e il prossimo. Dalle paure di un mondo incattivito alla solidarietà ritrovata, una riflessione sui riscontri positivi della solidarietà rispetto alla negatività dell’individualismo in un’ottica di rinascita.

Sabato 11 luglio alle 18.00 Parole e immagini. Quel che resta del vero sarà un dialogo tra poesia e cinema, tra linguaggio verbale e non verbale, l’arte che ci aiuta a comprendere la realtà.

Alle 21.00 L’Europa ai tempi del Covid. Piani economici e strategie per far ripartire il sistema farà luce sul ruolo e sugli strumenti messi a disposizione dall’Europa per ripartire.

Infine domenica 12 luglio alle 17.30 alcune considerazioni sul mondo cattolico, su come è stato travolto dagli eventi legati alla pandemia e quali cambiamenti dovrà necessariamente affrontare in Dove va la Chiesa. Come la pandemia ha fatto ripensare il rapporto con le comunità e il ruolo della religione e alle 21.00 un’analisi della situazione ecologica e dei cambiamenti avvenuti negli scorsi mesi e una riflessione sulla non essenzialità dell’uomo per la biosfera in La natura come bene comune. Il nesso ecologico delle pandemie. 

Tutti gli eventi sono gratuiti ma è necessario prenotare registrandosi tramite il sito https://bergamofestival.it/.
Sullo stesso sito si possono trovare maggiori dettagli sugli eventi e sui professionisti, studiosi e moderatori che inteverranno nei dibattiti. Tutti gli incontri si possono seguire anche in diretta streaming sui canali social e sul sito del Festival.