Villaggio degli Sposi, al centro le relazioni: così nasce un nuovo modo di abitare

Il progetto Generavivo prevede servizi e spazi comuni: non solo appartamenti, ma una comunità di persone, in rete con il territorio

Immagina di uscire dal tuo appartamento e trovare, sul tuo stesso piano, un’infermeria e un luogo dove lasciare i tuoi figli mentre sei al lavoro – o dove aiutare i figli degli altri. Immagina di avere orti condivisi e spazi in cui incontrare i tuoi vicini. Immagina di progettare insieme a loro i servizi e gli spazi della grande casa di cui anche il tuo appartamento è parte. Immagina di avere accanto qualcuno su cui sai che puoi sempre contare. E, a tua volta, immagina di essere riferimento per chi hai vicino. 

Insomma: immagina di vivere in una comunità abitativa. Questa sarà la realtà di “Generavivo: fare di ogni luogo il posto migliore dove abitare”, il progetto della cooperativa edilizia Abitare Condividere, nata da un’idea della Cooperativa sociale Namasté e dalla società E.one – Abitare generativo. Al Villaggio degli Sposi, in via Guerrazzi alta, saranno costruite 56 unità abitative, corpo del progetto. «Abbiamo provato a ripensare le dimensioni sociali in chiave abitativa – racconta Matteo Sana, vicepresidente della cooperativa Abitare Condividere -. Vogliamo recuperare un modello di abitare che metta al centro le relazioni tra le persone e la capacità generativa di ognuno di noi». Un’opportunità aperta a tutti: «E’ proprio dalla diversità e dalla fragilità che si impara: a Generavivo abiteranno persone di varie età e condizioni». 

Il progetto è in fase di avvio: in queste settimane si stanno raccogliendo le adesioni di singoli e famiglie interessati all’esperienza. «Più di trenta possibili inquilini ci hanno già contattati. Tra questi, un signore di ottant’anni, entusiasta dell’idea: mi ha detto che vuole progettare lì il suo futuro». Generavivo vuole rispondere anche alle solitudini di tanti. Ad esempio: «Le stanze degli studenti universitari saranno vicine a quelle degli anziani soli. L’incontro tra diverse età è un terreno che può dare molti frutti». Alcuni appartamenti saranno anche destinati a situazioni di particolare fragilità temporanea, gestiti direttamente dalla cooperativa Namasté. 

Durante la costruzione degli edifici, si aprirà per la comunità la fase di progettazione di spazi e tempi comuni. Negli anni, l’accompagnamento della cooperativa Namasté faciliterà la vita comunitaria e la realizzazione delle iniziative. La cooperativa potrà usufruire di un apposito fondo economico: «Una logica alla base del progetto è quella contributiva» spiega Matteo «restituiremo al territorio parte delle risorse che riusciremo ad attivare». Il territorio è l’altro grande protagonista del progetto: gli spazi comuni e i servizi di Generavivo saranno a servizio del quartiere e ponte tra interno e esterno, «beneficio per tutti». 

Un progetto che, in netta contro tendenza con l’aumento di villette e case autonome, ha origine in una precisa consapevolezza: «Fino a cinquant’anni fa, le forme dell’abitare tipiche del nostro territorio erano ricche di legami di prossimità e fiducia così forti che i bisogni delle persone venivano reciprocamente soddisfatti. Negli ultimi 40 anni i modelli abitativi si sono orientati verso una separazione. Luoghi sempre più belli esteticamente, che hanno però messo la relazione al bando». Ne è seguito un inaridimento della capacità di relazione e fiducia e un incremento enorme della spesa sociale e sanitaria: «la famiglia singola e isolata ha bisogno di acquistare continuamente prestazioni, ad esempio, per accudire i figli. Molti dei bisogni della vita quotidiana vengono affrontati così. Ma le stesse necessità possono essere risolte da una forma di abitare collettiva». 

Generavivo risponde anche alla necessità di condivisione: «è un bisogno più o meno consapevole. Ma basti pensare ai social: oggi tutti hanno bisogno di condividere lì le proprie idee ed esperienze». Un’esigenza che, dopo la quarantena vissuta negli scorsi mesi, è ancora più evidente: «l’isolamento ha fatto emergere le lacune dell’abitare di oggi: ci siamo trovati schiacciati in casa, con tutte l nostre fatiche, soli». 

Per avere maggiori informazioni: https://abitare.generavivo.it/