Come gestire rabbia e aggressività nei bambini? “Impariamo ad ascoltare”

Manifestazioni di rabbia, episodi di aggressività e violenza sono avvenimenti che possono verificarsi durante le tappe di crescita sin dalla prima infanzia e spesso i genitori non sanno come far fronte ad essi e poterli gestire. In aiuto ci viene l’esperta che presentiamo in questo primo video: Eleonora Tischer, psicologa dell’età evolutiva. “Innanzitutto occorre fare una distinzione tra la rabbia, che è un’emozione, e l’aggressività, che consiste in una serie di comportamenti emessi conseguenti all’emozione provata” precisa Eleonora.

“L’emozione della rabbia è una delle prime che si osservano nei bambini anche molto piccoli, per esempio quando viene loro sottratto il ciuccio e che si nota anche, a livello evoluzionistico negli animali”. Si tratta di un’emozione che dobbiamo sopprimere? “No – dichiara la psicologa – è un’emozione fondamentale, ci segnala il fatto che qualcuno sta andando contro a un nostro bisogno, oppure sta violando una nostra regola. Ci permette, quindi, di stabilire dei giusti confini fra noi e l’altro e di far rispettare le nostre esigenze”. Non dobbiamo quindi reprimere la rabbia nei più piccoli, perché, come spiega l’esperta, è importante che si manifesti anche per lo sviluppo di una corretta autostima: “Nel momento in cui noi vietiamo a un bambino di esprimere la rabbia, è come se gli comunicassimo che quello che lui sente come un bisogno non ha senso di essere tutelato, perciò lui interiorizzerà questo senso di essere immeritevole di rispetto da parte dell’altro”. Quello che invece è da correggere è il comportamento che ne può scaturire, ossia l’aggressività: “La prima cosa da fare è ascoltarlo e cercare di comprendere le sue motivazioni. Verbalizzando l’accaduto infatti, il bambino lo comprende meglio a sua volta e l’adulto può capire cosa a scatenato la reazione violenta. In seguito, più che un castigo o una punizione, si può cercare di portare il bambino a rimediare a ciò che ha fatto. Questo anche per spostare l’attenzione dalla vergogna al senso di colpa, che aiuta lo sviluppo dell’empatia e fa in modo che il piccolo si attivi per comprendere l’altro e riportare in equilibrio la situazione”.