Don Luca Sana: “Mantenere vivi i ricordi, perché la fede è intessuta di vita”

Ha 28 anni, di Almenno San Salvatore, diventerà prete il 29 agosto a Bergamo

Accanto ai giovani, attento alle fragilità: è appena iniziato il percorso di servizio pastorale di don Luca Sana, che sarà ordinato prete il 29 agosto nella Cattedrale di Bergamo dal vescovo monsignor Francesco Beschi, ma può già contare esperienze significative. È stata lunga la sua permanenza in Seminario, dalla prima media agli studi di Teologia. Ha 28 anni, è nativo di Almenno San Bartolomeo. È entrato in Seminario in prima media, per passare poi al liceo e successivamente ai corsi universitari e di specializzazione. Nel corso di questi anni di impegno e di preparazione, durante i quali ha continuato a coltivare la sua vocazione al sacerdozio, nei fine settimana ha prestato servizio nella parrocchia cittadina di Redona, dove si è sentito accolto e «adottato» dai sacerdoti della comunità. Quindi l’esperienza nell’Istituto Palazzolo a Grumello del Monte, accostando «gli aspetti della fragilità umana», come confida. Successivamente è stato impegnato nell’équipe dei giovani che curano la scuola di preghiera e dell’ultimo anno nella parrocchia di Villa d’Adda. La frase scelta per l’ordinazione è: «Memento mei… Mi ricorderò!».

«È per me una sfida descrivere il mio lungo cammino in Seminario — racconta don Luca Sana —. La mia sintesi di questi anni è figlia di questo periodo di pandemia, segnato dalla sofferenza di molti e dall’isolamento per tutti. Questo periodo mi ha affondato nella parola “ricordati”, quella detta dal buon ladrone a Gesù Cristo, che mi ha ispirato nella preghiera personale e nel cammino. Il credente non è soltanto colui che ripone la fiducia in Qualcuno, ma è anche colui che mantiene vivo il ricordo, unico vero modo per trasmettere la fede. Il buon ladrone — aggiunge don Luca — si ricorda di Dio che per primo non lo dimentica, né lo abbandona. Nel mio ministero sarò chiamato a fare memoria di un’antica alleanza che ogni giorno si rinnova».