Verso l’alt(r)o, la meditazione della settimana. Desideri e fede

Allora Gesù le replicò: ‘Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri’”. 

(Mt 15, 28)

Il nostro cuore grida di desiderio. Chiede con insistenza. Domanda una felicità, anche minima, per sé e per gli altri, in continuazione. E non c’è nulla di male, perché fa parte della natura umana: siamo stati pensati così, affinché la nostra vita non sia un mero esercizio meccanico al fine di soddisfare dei bisogni dettati dall’istinto di sopravvivenza, ma un inno di amore.

E allora perché non chiediamo? O, meglio ancora, perché non siamo consapevoli di cosa, come e a chi chiedere? Forse è la paura di ammettere che non bastiamo a noi stessi e che abbiamo bisogno degli altri. Forse è l’abitudine a veder soddisfatte immediatamente piccole necessità messeci nel cuore da chi fa i propri interessi alle nostre spalle. Forse è l’incapacità di andare oltre la frustrazione di non sapere quando e in che modo.

Eppure basterebbe ricordarsi che qualcuno conosce già quello che c’è nel profondo del nostro cuore e che smuove un universo intero partendo da un granello di polvere, affinché la nostra felicità sia vera.

L’elemento decisivo, da parte nostra, è la fede. Non soltanto fiducia, intesa come elemento fondamentale di una relazione affinché possa essere libera e sincera, ma come totale affidamento ad un legame che va oltre lo spazio, il tempo, le dimostrazioni scientifiche. Mettersi totalmente nelle mani di qualcun altro non significa scaricare i propri pesi, ma riconoscere il proprio limite e rimettersi alla libertà di un’alterità che per il nostro bene può dirci anche “no” o “non adesso” o “non come pensi tu”, ma che non rimane mai indifferente alle nostre richieste e fa in modo di esaudire ciò che è veramente buono per noi e per gli altri, dentro un disegno che rimane comunque fuori dalla nostra logica e dal nostro possesso.

L’atto di fede è certamente il più difficile per ciascun essere umano, ma il solo possibile, affinché avvenga per noi come desideriamo.