“Sacrae Scenae”: ad Ardesio il festival cinematografico delle devozioni popolari

Parlare di devozione popolare, e farlo attraverso il linguaggio cinematografico, valorizzando la tradizione religiosa del territorio e trasformandola in volano per la cultura, la tutela locale e l’internazionalizzazione: racchiude in sé tanti elementi diversi – ma tutti di grande valore – la prima edizione del Festival cinematografico internazionale dedicato alle devozioni popolari “Sacrae Scenae”, che si svolgerà ad Ardesio (BG) dal 28 al 30 agosto 2020. Il festival – organizzato da Vivi Ardesio con la direzione artistica dell’Associazione culturale Cinema e Arte e con promotori Pro Loco Ardesio, Comune di Ardesio e Parrocchia di Ardesio vedrà la proiezione di 22 film, selezionati tra 60 candidature pervenute da 15 diversi Paesi del mondo e sarà l’occasione non solo per gustare alcuni giorni di bei lavori cinematografici, ma anche per riscoprire il concentrato di spiritualità e devozione della tradizione popolare, in Italia e nel mondo. Le proiezioni sono a ingresso gratuito, ma i posti sono limitati ed è pertanto necessaria la prenotazione tramite il sito www.sacraescenae.it

Un caso unico nel panorama cinematografico internazionale  

L’idea di ideare un festival cinematografico dedicato a questo ampio bagaglio di cultura, riti e tradizioni connesse alla religiosità popolare di stampo cristiano-cattolico in Italia e nel mondo nasce dall’interessamento di lunga data a questi temi da parte di Fabrizio Zucchelli, anima storica del borgo dell’alta Valle Seriana, curatore del Santuario ardesiano e del Museo Etnografico di Ardesio (MEtA) nonché sindaco del paese negli anni Novanta: «Quando, anni fa, ho iniziato a interessarmi di turismo religioso ad ampio spettro – spiega Zucchelli – mi sono riscoperto affascinato da tutto l’aspetto popolare connesso alla fede: pellegrinaggi, processioni, riti… E’ nata così l’idea di raccogliere, inizialmente in una rassegna, film e documentari che affrontassero proprio questi temi. Il progetto si è poi sviluppato, grazie all’apporto di numerosi partner e attori del territorio bergamasco, in un festival cinematografico internazionale. Festival che, ad oggi, è un unicuum per tematica nel panorama italiano ma anche mondiale». L’obiettivo principale della manifestazione, spiega ancora Zucchelli, è riscoprire le radici nostre e di altre comunità, ma anche incentivare registi e videomaker nel tutelare – riprendendoli con la telecamera – questi aspetti importantissimi del sentire comunitario e dei territori per non farli cadere nell’oblio. 

Ma c’è di più, come spiega anche Simone Bonetti, presidente di Vivi Ardesio: «vorremmo che Sacrae Scenae diventasse il primo tassello di un percorso, di una strada che negli anni a venire costruisca iniziative culturali, convegni, materiale documentale su questo tempo specifico. Ci piacerebbe immaginare Ardesio come cuore di un centro studi sulla religiosità popolare, perché no. Al momento, è già in programma la realizzazione di una Cineteca Nazionale all’interno del museo, con i film di questa prima edizione… E delle prossime». 

Nella religiosità, l’appiglio per superare il periodo Covid

E se al momento della prima conferenza stampa di gennaio 2020 era ancora difficile presagire cosa sarebbe accaduto in Italia e nel mondo da lì ai mesi successivi, oggi – a conclusione dell’estate del Covid-19 e del post-lockdown – il Festival assume un significato ancora più profondo: «durante la chiusura totale, le nostre comunità hanno sospeso feste, riti, celebrazioni – commenta Zucchelli -. Penso ai riti quaresimali, le Quarantore, i vari Tridui… Ecco, il festival cade esattamente in questo solco: in momento cioè in cui ci siamo resi conto di sentire la mancanza non tanto di giostre e bancarelle, quanto di questi momenti comunitari, di vicinanza e condivisione. Un momento difficile, ma anche di grandi speranze». Secondo Bonetti, questa prima edizione del Festival, per quanto regolata sulla base delle normative anti-Covid (l’ingresso al cinema, ad esempio, è contingentato) «sarà un momento di fede e testimonianza, dando valore a ciò a cui la gente si aggrappa e si è aggrappata nel momento della difficoltà. Fare ora, in Valle Seriana, un festival sulla religiosità popolare è un segnale forte». 

Film, visite, concerti e madonnari 

Al Festival hanno partecipato sia registi italiani che stranieri: sono giunte candidature da Giappone, Iran, Brasile, Stati Uniti, Croazia e Belgio. «Siamo molto soddisfatti della numerosa partecipazione al concorso – ha affermato Roberto Gualdi, direttore artistico del Festival –. Ci sono ampie prospettive di crescita per i prossimi anni. Visto che era la prima edizione non sapevamo se c’era materiale e quale poteva essere il riscontro da parte dei registi. Abbiamo avuto tante adesioni, anche dall’estero. Il segmento cinematografico dedicato alle devozioni popolari ha grandi potenzialità e questo è molto positivo non solo per il festival ma anche per la creazione della futura cineteca». La tre giorni di proiezioni inizierà venerdì agosto (alla sera) e si concluderà domenica, e sarà arricchita da numerosi eventi collaterali, come concerti (uno anche al Rifugio Alpecorte), spettacoli, presentazioni di libri e visite guidate. Saranno presenti anche i madonnari, che nella giornata di domenica saranno al lavoro sul sagrato del Santuario ardesiano. Tutto il programma della manifestazione è disponibile sui sito www.sacraescenae.it