Bergamo: «A Viso Aperto», docufilm on the road di Ambrogio Crespi racconta il lockdown

Un viaggio tra le città più colpite dalla pandemia, un racconto coraggioso. Questo è il docufilm «A Viso Aperto» diretto dal regista Ambrogio Crespi e nato da un’idea di Luigi Crespi.

La pellicola di 60 minuti è stata presentata mercoledì 9 settembre alle 18.30 presso il Centro Congressi XXIII a Bergamo, grazie alla volontà di Confartigianato Imprese Bergamo, Ospedale Papa Giovanni XXIII e Associazione Nazionale Alpini, le realtà promotrici che, durante l’emergenza sanitaria, hanno combattuto in prima linea prestando risorse, tempo e lavoro dimostrando grande coraggio e grande spirito di solidarietà.

Prodotto in collaborazione con la Cineteca Italiana di Milano, «A Viso Aperto» è l’unico film girato nelle zone più colpite dalla pandemia, tra i mesi di febbraio e maggio 2020, partendo da «Lombardia, Veneto, Piemonte, Lazio e Napoli, raccogliendo le testimonianze di tutto il paese facendo una polaroid di quel momento che è stato veramente intenso» commenta l’ideatore del docufilm Luigi Crespi.

Un vero e proprio road-movie con immagini in presa diretta di un territorio devastato e “in guerra” contro un nemico fortissimo ma invisibile; particolare focus su cinque città: Cremona, Crema, Brescia, Milano, Bergamo e, come protagonisti, i racconti di dirigenti sanitari, medici, infermieri, forze dell’ordine, volontari, imprenditori e cittadini che hanno saputo reagire insieme con coraggio.

«È un film che racconta la grande reazione del popolo lombardo che si sovrappone al tema dell’identità culturale di una terra che è spirito di aggregazione, senso del sacrificio, dedizione alla comunità e senso della solidarietà, valori che percorrono questo film dal primo fino all’ultimo fotogramma» commenta l’Assessore Autonomia e Cultura Regione Lombardia Stefano Bruno Galli.

Per Bergamo, l’incarnazione di questi valori viene proprio anche dalla sua scena più rappresentativa nel film: la costruzione dell’ospedale da campo in fiera. Racconta il sindaco Giorgio Gori: «Realizzato in pochi giorni, in un momento di grandissima difficoltà ospedaliera, per dare respiro ai presidi sanitari e, che ha visto collaborare, nella costruzione, gli artigiani con vari volontari, dai tifosi dell’Atalanta alla protezione civile, per la gestione (sanitaria ndr) dei medici russi e di Emergency affiancati ai sanitari dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII».

Non solo, in questo film si riesce a percepire anche lo spirito cristiano e il valore umano. Infatti, dichiara mons. Giulio Dellavite, Segretario Generale della curia di Bergamo, «questo film testimonia che tutti abbiamo visto da lontano una bestia che ci aggrediva, e poi, a mano a mano che ci siamo avvicinati, abbiamo visto uomini che soffrivano e tante persone ci hanno messo il cuore, l’energia, la loro straordinarietà vedendo – in ogni sofferente che avevano di fronte – un fratello, un legame, una prossimità che è andata ben oltre la solidarietà; era una fratellanza».

Un momento particolare , all’interno del film, è quel fermo immagine che “ci ha reso tutti fratelli”: la sera del 28 marzo scorso, quando Papa Francesco si trovava solo in Piazza San Pietro sotto la pioggia. «Tutti abbiamo in mente quell’immagine ma, pochi sanno e, si è accorto un giornalista solo un mese dopo guardando i dati, che quella sera è stata l’apice dei morti in Italia di coronavirus e da lì in poi i morti sono scesi».

E, citando una frase di James Joyce, “le coincidenze sono trovate geniali di Dio per rimanere anonimo”, mons. Dellavite dice: «io credo che dietro alle coincidenze ci sia anche dietro a quella passione, la passione del Papa davanti al crocefisso che rappresenta la Passione e la sofferenza di ogni uomo, ci sia la stessa parola: la parola passione di tante persone che hanno lavorato, che hanno dato tempo, energia, che hanno speso la qualità della loro passione e della loro volontà, e che davvero quello che era lontano, che ci sembrava una bestia che ci aggrediva, ci ha fatto trovare faccia a faccia considerandoci fratelli; spero sia questo che resti per noi come frutto di questa battaglia che speriamo anzi crediamo di avere vinto».

Una proiezione del docufilm è in programma per il 15 settembre alle 21 al Cinema del Borgo. Per informazioni, prenotazioni e prevendite www.sas.bg.it.

Qui sotto il trailer del film «A Viso Aperto»: