Arte e politica ne “La porta nell’oscurità” di Ludovica De Cobelli

Arte e politica. Traffico illegale di beni culturali e intrighi internazionali. «Ho preso spunto da ciò che ho studiato e mi appassiona». Nasce così “La porta nell’oscurità” (Silele Edizioni), opera prima dell’autrice bergamasca Ludovica De Cobelli.Classe ’91, nata e cresciuta nel quartiere di Santa Lucia, si è laureata in Scienze Internazionali e Istituzioni Europee presso la Statale di Milano, per poi conseguire un master in Cultural Heritage Studies alla UCL di Londra. «Arte e politica estera sono due mondi complementari, spesso trattati separatamente. Durante il master mi sono focalizzata sulla gestione corrotta del patrimonio archeologico. Il commercio illegale di beni culturali, quanto a profitto, segue solo quello di armi e droga. Eppure, nonostante la portata del fenomeno, pochi ne sono a conoscenza. Soprattutto in Italia».
Perciò, al rientro a Bergamo nel 2016, inizia a scrivere. «Volevo un romanzo semplice, non una pubblicazione accademica disponibile a pochi – ricorda Ludovica, che all’epoca lavorava nei bookshop delle mostre -. Cercavo qualcosa di adatto alla cultura di massa, per poter raggiungere il maggior numero di persone possibile. È per questo che ho calato il frutto delle mie ricerche in un sistema di personaggi di fiction: sono figure inventate ma verosimili, tutte provenienti dal mondo dell’arte o della criminalità». Ad ogni modo, all’inizio Ludovica non credeva nella possibilità di una pubblicazione. «Ho sempre visto la scrittura come terapeutica e catartica. Tuttavia, man mano che la mole di pagine cresceva, su invito di parenti e amici ho iniziato a contattare alcune case editrici per un parere». Nell’inverno del 2019 Roberto Robert e Silele Edizioni decidono di puntare sul lavoro di Ludovica. «A quattro anni dalla prima stesura, il mio impegno è stato ripagato. Ringrazio chi ha creduto in me». Il libro, uscito da qualche settimana, è solo l’inizio. Perché i progetti di Ludovica sono tanti e ambiziosi. «Ho già in programma il sequel. E, intanto, sto valutando la possibilità di un dottorato all’estero. Sempre inseguendo le mie passioni».