Longuelo, una rete di comunità e di “mutuo aiuto” ai tempi del covid-19

Un fondo per aiutare ed essere aiutato, promosso dalla Rete di quartiere (formazione sociale composta da vari soggetti che collaborano attivamente al benessere della propria comunità) per sostenere le persone colpite dall’emergenza economica, oltre che sanitaria. Nasce con questo spirito il progetto “Longuelo aiuta Longuelo” e il relativo Accordo di partenariato tra 13 realtà del rione, a cui partecipa anche il Comune di Bergamo.
«Si tratta di un’esperienza di collaborazione civica che parte dal basso, una proposta arrivata al tavolo della Rete dai soggetti del territorio e accolta molto volentieri, un’iniziativa che per il Comune rappresenta un’opportunità per lavorare nei quartieri assieme ai servizi specialistici», spiega l’Assessore alle Reti sociali, Giacomo Angeloni.

Nel mese di aprile, a seguito di un approfondimento riguardo alla situazione creatasi a causa dell’emergenza sanitaria, è nata l’idea di costruire una nuova progettualità di Rete, rivolta al quartiere con l’obiettivo di avviare una raccolta fondi finalizzata ai bisogni materiali della popolazione di Longuelo. 
«Per sostenere le necessità dei residenti, si è pensato ad un supporto concreto – spiega Silvia Contessi, operatrice comunale della Rete di quartiere -, senza però dimenticare la dimensione della relazione e della prossimità, principi cari al lavoro delle varie realtà della Rete, protagoniste del progetto in questione».

Si è quindi auto-organizzato un sottogruppo della Rete, denominato “Gruppo di Regia”, che ha lavorato assiduamente, con il supporto del Servizio Reti di quartiere e del CSV (Centro di servizio per il volontariato), alla costruzione di un Accordo di partenariato e di un Regolamento di gestione del fondo. 
«Il percorso di realizzazione del progetto “Longuelo aiuta Longuelo” – spiega  l’Assessore alle Politiche sociali, Marcella Messina – ha rappresentato un’interessante esperienza di collaborazione tra chi abita le dimensioni culturali, sociali ed ecclesiali del quartiere e chi si occupa quotidianamente dei servizi sociali e della presa in carico di persone in difficoltà o in condizione di fragilità». 

All’interno del “Gruppo di Regia”, l’esperienza di chi è da tempo attivo sul fronte del sostegno di soggetti in stato di necessità  (quali la Caritas parrocchiale e la San Vincenzo) si relaziona, nell’operatività del fondo, con referenti dell’associazionismo (Baz’art, Vivere Longuelo, Banda della merenda), commercianti (Tutto Torna) e servizi (“Casa a colori” di Fondazione Casa Amica). Allo stesso modo, anche gli altri sottoscrittori dell’Accordo e componenti della Rete di quartiere (Associazione socio culturale per anziani, la Banca del tempo di Longuelo, la Sezione CNGEI di Bergamo e le Cooperative Sociali DOCServizi e Generazioni Fa) hanno un ruolo significativo nel sostenere e promuovere l’iniziativa. La Parrocchia di Longuelo, ad esempio, si è già attivata in questa direzione realizzando un instant book sull’impatto del Covid-19 sulla comunità cristiana (e non) del quartiere, intitolato “Lettere dalla tempesta”, i cui proventi dalla vendita sono destinati ad alimentare il fondo, mentre altre realtà della Rete stanno costruendo specifiche progettualità finalizzare al medesimo obiettivo.
«I diversi incontri del “Gruppo di Regia” – prosegue Marcella Messina – non solo hanno dato modo di affinare  una conoscenza reciproca delle tecniche di intervento, dei metodi di lavoro, delle competenze e dei ruoli, ma sono anche serviti a mettere a punto le diverse proposte che le istituzioni hanno realizzato nel periodo drammatico del Covid-19 e a individuare nuovi processi di collaborazione, per realizzare e sperimentare quell’idea di sussidiarietà orizzontale e di nuovo welfare locale integrato attraverso interventi del servizio pubblico e del privato sociale in linea con l’obiettivo di mandato».
Il fine del progetto, la cui durata è di un anno, è quello di fornire supporto personalizzato alle persone in condizioni di bisogno (le voci principali di assistenza sono il pagamento dell’affitto e delle bollette, le tasse scolastiche e l’acquisto di beni di prima necessità), sostenendo l’avvio prioritario di percorsi di aiuto economico e sociale, di prossimità e inclusione attiva, uscendo dalla mera logica dell’assistenzialismo. Ci si prefigge, infatti, la possibilità di richiedere al beneficiario l’assunzione di una progettualità specifica (e quindi la realizzazione di attività o servizi all’interno della comunità di riferimento, come forma di restituzione del sostegno ricevuto), sviluppando complementarietà con altre azioni comunali (e non) di erogazione di  supporto. Infine, verrà ripresa, e ridefinita, anche la “Spesa SOSpesa”, che nei mesi del lockdown ha visto la collaborazione di molti commercianti del quartiere.
«L’emergenza sanitaria ci ha fatto fare un salto di consapevolezza – concludono i membri del “Gruppo di Regia” -: era necessario fare fronte comune verso le esigenze dei più fragili. Il progetto è ancora nella sua fase di avvio, ma stanno già arrivando le prime richieste d’aiuto. Anche da nuclei familiari non noti ai gruppi Caritas».
Per sostenere il progetto del fondo è possibile effettuare un bonifico (IBAN IT80C0501811100000016945859) intestato a “Longuelo aiuta Longuelo”. È stata attivata una casella di posta elettronica (longueloaiutalonguelo@gmail.com) alla quale si possono chiedere informazioni, segnalare necessità e richiedere un supporto. Per eventuali richieste ci si può anche rivolgere direttamente alle realtà che compongono la Rete di quartiere (elencate sul sito http://www.retidiquartiere.it/retisociali/longuelo).