Ricominciamo insieme: già 2.800 richieste per il progetto di sostegno della diocesi di Bergamo

«Mani giunte della preghiera e mani aperte della carità», così don Roberto Trussardi, direttore di Caritas Diocesana Bergamasca, citando il vescovo Francesco, riassume ciò che è stato compiuto nei mesi della pandemia dalla Diocesi di Bergamo. «Oltre ad essere presenti e vicini alla comunità bergamasca con e nella preghiera, come Chiesa ci siamo sentiti chiamati a dare, concretamente, una mano a coloro che sono stati colpiti dal COVID. In maniera unica a livello nazionale, trovandoci a vivere nella città maggiormente colpita, come Chiesa abbiamo voluto manifestare la nostra presenza e vicinanza alla popolazione bergamasca attraverso la messa a disposizione di strutture che potessero ospitare le persone colpite dalla malattia, alle quali, quando è sembrato che il peggio fosse passato abbiamo scelto di aggiungere un aiuto concreto per quante e quanti stessero subendo le conseguenze dei mesi di chiusura e, per questo, per supportare i nuovi poveri, coloro che a causa della perdita del lavoro e della cassa integrazione, si fossero trovati in una situazione, temporanea, come speravamo e speriamo, di difficoltà maggiore. Per loro, dunque, abbiamo istituto “Ricominciamo insieme. Un progetto che ha già ricevuto 2800 richieste d’aiuto da famiglie e piccole imprese.

   “Ricominciamo insieme” è, di fatto, il progetto realizzato dalla Diocesi di Bergamo con il supporto di Intesa San Paolo e con i fondi stanziati dalla Cei grazie all’Otto per mille, per fornire un aiuto concreto a coloro che il COVID ha colpito, seppur nella non più comune accezione del termine. Si tratta di un fondo destinato a famiglie e piccole imprese, temporaneo, appunto, con l’obiettivo di essere ponte e aiutare chi lo richiede e lo riceve ad attraversare, letteralmente, pochi mesi di difficoltà. 

   Il progetto, di durata semestrale (sarà attivo dal mese di giugno a quello di dicembre 2020, ndr), è destinato alle famiglie domiciliate nella Diocesi di Bergamo che, a partire dal marzo scorso, hanno percepito entrate mensili pari o inferiori a quattrocento euro, e alle piccole imprese, con al massimo cinque dipendenti e che abbiano subito un calo di almeno il 50% del proprio fatturato. La ricezione del fondo avviene per le famiglie attraverso una contribuzione mensile, per un massimo di tre mensilità, tramite un’apposita carta di credito abilitata al pagamento di beni di prima necessità, e per le imprese tramite un finanziamento agevolato. Per ottenere questo sostegno è necessario presentare di una serie di documenti che attestino una situazione di reale bisogno e la successiva approvazione della stessa da parte di dedicati operatori di Caritas (per maggiori informazioni, visitare la pagina https://www.ricominciamoinsieme.net/?fbclid=IwAR3QslSsOGf8jAE-Bz4ZnRaHmqOa_ZWFVYcnMn27oR8sSK0mtjfw889bIYI, ndr). 

   «La Diocesi di Bergamo ha scelto di aggiunger al bacino di beneficiari già noti, coloro che, purtroppo, vivono abitualmente una situazione di difficoltà, anche altri poveri che non sono i “soliti” – conclude don Roberto – Il progetto, che per il momento è previsto con una durata semestrale, fino a dicembre, tempo utile per presentare la domanda, al momento ha ricevuto oltre 2800 richieste tra famiglie e piccole imprese, di cui quasi 800 ancora in fase di valutazione e oltre 1400 accettate e con fondo erogato».