Mons. Pizzaballa e Fra Marco Carrara: due francescani bergamaschi nella Città Santa

Due francescani bergamaschi nella Città Santa. Uno è monsignor Pierbattista Pizzaballa, nuovo Patriarca di Gerusalemme (nominato il 24 ottobre scorso): 55 anni, di Cologno al Serio, in passato aveva ricoperto i ruoli di Custode di Terra Santa (2004-2016) e Amministratore apostolico del Patriarcato Latino di Gerusalemme (2016-2020). L’altro è fra Marco Carrara: 36 anni, originario di Aviatico, dal 2019 è il Segretario della Custodia.

«Ho accolto con felicità la notizia della nuova nomina di Pierbattista: gioisco per lui come francescano e come bergamasco – commenta fra Marco -. La Custodia è un ambiente internazionale, in cui si parlano diverse lingue. E con Pierbattista  si è subito avviata la curiosa pratica di rivolgerci tra di noi in dialetto. Una volta è pure capitato che un mio maestro di seminario, sentendoci conversare in bergamasco e pensando si trattasse dell’ebraico, venne a complimentarsi per il mio veloce apprendimento della lingua».


Come Patriarca Latino di Gerusalemme, monsignor Pizzaballa estende la sua giurisdizione sui fedeli cattolici di rito latino presenti in Israele, Palestina, Giordania e Cipro. «Conosce bene la Terra Santa, ed è la figura adatta per ricoprire questo ruolo – prosegue fra Marco, studente di Psicologia all’Università ebraica di Gerusalemme -. Il mio augurio da francescano è quello di portare, nel suo operato, il nostro carisma. E di essere un ponte di fratellanza, una presenza che unisca all’insegna del dialogo. Nei rapporti con le diverse Chiese, tanto quanto con le altre religioni».


E nonostante le difficoltà del momento. «Al tempo della pandemia, la Città Santa è irriconoscibile: deserta e senza pellegrini. Il Santo Sepolcro è vuoto: per noi francescani è sicuramente l’occasione di pregare con calma, ma è proprio l’arrivo di fedeli da ogni dove a dar vita alla città. In mancanza di pellegrini, e in attesa che le frontiere aprano, come Custodia lavoriamo online. Sui social e con la televisione. Per cercare di portare in tutto il mondo, tramite celebrazioni e contenuti in varie lingue, la Terra Santa».

Mons. Pierbattista Pizzaballa
Fra Marco Carrara