Verso l’alt(r)o, la meditazione della settimana: nei momenti bui arriva la spinta per rialzarsi

“Il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria: noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili, perché le cose visibili sono di un momento, quelle invisibili invece sono eterne.”

(2 Corinzi 4, 17-18)

In questo periodo in cui si è tornati a preoccuparsi tanto di Coronavirus, pandemia e lockdown, viene purtroppo istintivo farsi prendere dal panico, dall’ansia e dalle angosce. Spesso sembra che esista solo il Covid: tutto il resto passa in secondo piano. Come don Abbondio, per citare il personaggio di un romanzo famoso, che all’incontro con i Bravi, temendo le loro minacce, obbedisce subito ai loro comandi senza preoccuparsi della reazione che potrà avere Renzo, così anche noi siamo tentati di comportarci solo in funzione della nostra paura per il virus: il continuo peggioramento della situazione ci induce a perdere la speranza. Ma è proprio in questi momenti di buio, in queste notti, che ci viene chiesto di risollevarci.

Questo discorso vale sia per il problema a livello mondiale, sia per quello che ci accade a livello più personale: la strada della vita è lunga e spesso tortuosa, ma ogni piccola o grande caduta lungo il percorso deve essere sempre per ciascuno di noi una spinta a rialzarsi e a volgere lo sguardo oltre. Bisogna imparare a guardare tutte le ferite che la vita ci porta come il segno di una rinascita: Gesù risorto si mostra ai discepoli con i segni dei chiodi per far loro capire che per ottenere la resurrezione e la gioia eterna occorre passare attraverso la sofferenza e il dolore, che tuttavia non sono per sempre, ma hanno una data di scadenza, un termine, ben preciso.

Non importa sapere quanto sarà lunga e faticosa la salita: importa che la si affronti con la consapevolezza che prima o poi arriverà la vetta dalla quale si potrà godere di un meraviglioso panorama. Vivere ogni circostanza come una sfida e non come una “sfiga” ci aiuta davvero a godere appieno della bellezza della vita che ci è stata donata, ricordandosi sempre che “…se la notte ci sorprenderà, il sole all’alba presto tornerà”.

Francesca Avogadro