Avvento, l’attesa “lì dove la vita accade” quest’anno ha un sapore diverso

L’attesa del Natale quest’anno sarà diversa. Alla fine di novembre di solito arrivano gli alberi e le luminarie, la città si veste a festa, l’atmosfera si riempie di una sottile magia. Quest’anno, però, non è lo stesso. Abbiamo il cuore venato di tristezza per i molti lutti degli ultimi mesi, tutte le persone care che il covid-19 si è portato via e che non trascorreranno le feste con noi. Stiamo vivendo la “seconda ondata” con tante difficoltà, tanti problemi concreti. Molti negozi, bar e ristoranti sono chiusi, le strade di Città Alta sono vuote e silenziose. Solo le auto testimoniano che il lavoro continua, che ci sono luoghi in cui l’attività non si è interrotta, che la gente resiste e spera. “Non avremmo mai pensato – scrive il vescovo di Bergamo monsignor Francesco Beschi nel suo messaggio – che l’Avvento si presentasse all’orizzonte con una minaccia ancora così vicina che ci chiede in modo rinnovato attenzione e responsabilità per la tutela gli uni degli altri”. In questa situazione inaspettata continuano ad esserci segni di speranza: tanti hanno messo in movimento le loro energie migliori per essere comunque a servizio delle comunità e delle persone più fragili e bisognose, rispondendo a vecchie e nuove richieste d’aiuto, inventando anche forme nuove. “Quanta umanità generosa – scrive ancora il vescovo – quanta dedizione, quanta solidarietà, quanta pietà e quanta fede si sono manifestate in questi mesi. Ci siamo ripetuti con insistenza che non vogliamo sprecare questo tesoro. Ecco allora, provvidenziale, una preparazione al Natale che raccolga ciò che di buono abbiamo visto germogliare durante quest’anno e lo faccia diventare motivo di cura, di premura, di crescita. Proprio le condizioni di incertezza, fatica, sofferenza, a volte paura ci provocano a condividere un’intensa esperienza di fede”. In questa chiave, il filo conduttore proposto dalla diocesi per l’Avvento è “Dio ha visitato il suo popolo: accogliamo la vita!”. Un invito a porsi di fronte a una realtà difficile “con il cuore aperto” e con la disponibilità a lasciarsi sorprendere e a diventare, ognuno nella propria realtà “generatore di speranza” proprio “lì dove la vita accade” come indica la lettera pastorale del vescovo. Ci saranno i tradizionali sussidi che assumono forme diverse – con supporti multimediali e materiali reperibili attraverso qr code – per i più piccoli, i giovani e gli adulti, con testi, video e immagini che accompagneranno ogni domenica e altri per la meditazione quotidiana (info sul sito della diocesi www.diocesibg.it ). Ad offrire spunti di riflessione ai “grandi” penseranno le foto del bergamasco Alfonso Modonesi, che raccontano in modo intenso la fragilità, la malattia, la cura catturandone ogni sfumatura e atteggiamento. Accanto ad esse ci saranno le testimonianze di alcuni laici della nostra diocesi, brani del Vangelo e il commento del biblista don Luca della Giovanna. Ai più piccoli saranno dedicati giochi a tema (info per l’età evolutiva su www.oratoribg.it) . Sono rivolti, infine, a tutta la famiglia i video con il commento di Paolo Curtaz, teologo e “cercatore di Dio” (a disposizione online sul sito dell’ufficio catechistico diocesano dal 23 novembre, www.catechesibg.it). Attraverso l’ascolto, la preghiera, l’osservazione, la lettura sarà possibile anche nello spazio familiare di casa propria sentirsi parte di una comunità più grande, per arrivare ad accogliere insieme, come ogni anno, la luce e la speranza del Natale.