Avvento, nelle foto di Modonesi la speranza è il motore della storia

Il tempo di Avvento e di Natale 2020 per la Diocesi di Bergamo è scandito dagli scatti di Alfonso Modonesi, fotografo bergamasco. Una per ogni settimana, otto fotografie (conservate presso il Museo delle Storie di Bergamo, Archivio Fotografico Sestini, Fondo Alfonso Modonesi) sono pubblicate sul Libretto per la Preghiera della Famiglia, un cammino quotidiano e condiviso. Raccontano la vita vera, quella di uomini, donne, bambini immersi nelle loro realtà quotidiane fatte di fatica, dolore, amore, speranza, fede. Modonesi mette a fuoco i dettagli di queste vite, gli attimi di quotidianità in cui la vita accade e in cui bisogna entrare per annunciare il Vangelo. 

I suoi scatti sono stati scelti per accompagnare il cammino di Avvento della Diocesi di Bergamo. L’Avvento è un momento di attesa, ma in questa situazione di pandemia l’attesa assume anche un significato diverso, condiviso da cristiani e non cristiani, che risposta possono dare le sue fotografie? 

«L’Avvento per me è un momento importante, significa essere in attesa che la tradizione si ripeta, che Dio si faccia di nuovo uomo tra gli uomini, che venga, ancora, nelle nostre vite. In un momento complicato come questo ci aiuta ad avere speranza. Proprio la speranza è il motore che mi ha spinto a raccontare le storie degli uomini attraverso le fotografie e a renderle emblematiche: vogliono essere storie universali, in cui ogni uomo si possa riconoscere.» 

Le sue fotografie, infatti, sono state scattate diverso tempo fa, ma sembrano più che mai attuali: pensa che possano aiutarci a rileggere il nostro tempo, la condizione dell’uomo di oggi? In che modo possono accompagnare il cammino di fede di ognuno di noi?

«Sì, le storie che ho raccontato dagli anni Sessanta ai primi anni Duemila hanno un significato fondamentalmente cristiano. Spesso raccontano la sofferenza e per questo possono rappresentare anche la situazione attuale. Ma la fotografia, per me, ha la responsabilità di andare oltre il racconto della sofferenza, che fa parte dell’uomo ma deve essere sempre accompagnata dalla speranza. Le storie degli uomini a volte sono drammatiche, altre piene di gioia, ma spesso sono un insieme di felicità e tristezza, non c’è l’una senza l’altra. Nel mio cammino di vita quello che mi supporta è la fede e credo che gli uomini e le donne di tutti i tempi abbiano bisogno di andare oltre il contingente. Da quando avevo vent’anni, e ora ne ho quasi ottanta, è proprio questo che ho cercato di raccontare, è il significato che voglio dare alle mie fotografie e l’augurio per il cammino di fede di ogni uomo.» 

“Servire la vita dove la vita accade” è il titolo della lettera pastorale che il vescovo Francesco ha scritto quest’anno e che ha ispirato l’itinerario diocesano di Avvento: si è scelto di utilizzare un linguaggio fotografico perché cattura l’esistenza proprio quando e mentre accade. Quale legame hanno le sue fotografie con questo tema?

«Per la mia dimensione di fotografo la lettera del vescovo è molto calzante. Ho un forte rapporto con la fede e lo spirito cristiano che ho cercato di esprimere con i miei lavori si adatta bene al titolo “Servire la vita dove la vita accade” e alla situazione attuale. Ognuno di noi desidera un futuro migliore e spero che le mie fotografie facciano percepire che questa vita, così come accade, nonostante la fatica e la sofferenza può davvero rappresentare il cammino che vogliamo e dobbiamo compiere come uomini: basta prendersene cura.» 

ALFONSO MODONESI (Bergamo, 1941) inizia a fotografare nel 1960 e fa parte del circolo fotografico bergamasco: qui incontra Pepi Merisio e Carlo Leidi, che sono i suoi primi maestri. Nel 1964 vince a Fermo il primo premio per reportage, dove partecipano i più importanti reporter italiani ed europei. Lo rinvince ex aequo, nel 1965. Entra a far parte dello staff dell’Europeo come libero professionista e fotografa, tra l’altro, Praga nel 1968. Nel 1967 vince il premio Nadar italiano e nel 1968 arriva finalista a quello europeo. Diverse le mostre fotografiche. Il Centro Studi Valle Imagna pubblica alcuni suoi reportage con il titolo Chelò e Fogliò. Altri suoi lavori sono: Artigianato e arti minori nelle Marche; Valle Imagna; Il fiume azzurro; La Primavera di Praga; Bergamo, una città e il suo fascino; Città nobili di Lombardia e Il delta del Po.


Tutte le informazioni sull’itinerario di Avvento Natale su www.diocesibg.it e www.oratoribg.it

Per le immagini pubblicate su questa pagina
© Museo della storie, Archivio fotografico Stesini, Fondo Alfonso Modonesi.