Messa nella notte di Natale. Molto rumore per nulla

Il parere molto interessato di un "addetto ai lavori"

Pope Francis as he leads Midnight Christmas Holy Mass in Saint Peter's Basilica at the Vatican, 24 December 2018. ANSA/CLAUDIO PERI

“Molto rumore per nulla”: così recita il titolo di una commedia teatrale, opera del grande William Shakespeare. Mi sembra decisamente appropriato, questo titolo, per proporre qualche riflessione sulla questione, molto discussa in questi giorni, a riguardo della Messa nella notte di Natale, anche se, in questo caso, non si tratta di una “tragicommedia” come quella del noto commediografo inglese, bensì di una vicenda che, dal mio punto di vista, risulta decisamente triste e inopportuna.

“Messa nella notte”, non “di mezzanotte”

La “vexata quaestio” è data dalla lunga fila di persone, di varia estrazione sociale e culturale, che vanno lamentandosi per l’impossibilità, che pare ormai definitiva, di celebrare la cosiddetta “Messa di mezzanotte”, tra il 24 e il 25 dicembre, per via delle normative atte a contenere il contagio della pandemia. Ora, dove sta il problema? Dal punto di vista liturgico, il problema, semplicemente, non esiste. Basta leggere la dicitura riportata sul Messale Romano per verificare che si parla di “Messa nella notte”: ora, Messa nella notte non significa che essa debba essere celebrata in piena notte! Le tenebre che costituiscono il tempo notturno, adeguatamente separato dal momento del “Vespro”, che si può tranquillamente celebrare nel pomeriggio e dopo il quale è possibile la celebrazione della “Messa vespertina nella vigilia”, può tranquillamente essere considerato anche nella tarda serata.

“Messa nella notte non significa
che essa debba essere celebrata in piena notte!”

Peraltro, come diversi illustri liturgisti hanno ricordato, da molti anni anche i pontefici celebrano la Messa nella notte di Natale alle ore 21:30 o 22 (e, questo, ad esempio, avveniva anche con papa Benedetto: lo dico per rassicurare anche chi ancora non accetta papa Francesco, come ho letto in diversi commenti aberranti alla foto che ritrae insieme Benedetto XVI e Francesco, in occasione della visita di quest’ultimo al predecessore insieme ai neo-cardinali).

Non è l’orario di una messa che ne segna l’autenticità

Per quel poco che posso capire, a me sembra che la questione non risieda nell’ora della celebrazione, ma nella celebrazione stessa, unitamente alla vita di chi celebra (preti e comunità insieme): sarà Natale non se la Messa nella notte sarà a mezzanotte (tradizione pur significativa.. ben venga se potremo celebrarla nel Natale 2021, ma non è un problema fondamentale), ma se il mistero dell’Incarnazione che in essa viene celebrato, nel quale, misericordiosamente, la Divina Dolcezza viene presso gli uomini nella carne di un bambino che chiede accoglienza, ci troverà pronti a rispondere, esistenzialmente, a questo desiderio di Dio di essere per l’uomo e con l’uomo. Questo, con tutto ciò che esso comporta per la vita: se affermo di accogliere Dio e, nel contempo, respingo i fratelli, divento una contraddizione vivente, incompatibile con la fede nel Dio di Gesù Cristo.  

“Quello che più mi dispiace è l’impressione che,
alla fine, si voglia semplicemente
strumentalizzare il Natale,
per finalità che con la fede
non hanno nulla da spartire”

Quello che più mi dispiace è l’impressione che, alla fine, si voglia semplicemente strumentalizzare il Natale, per finalità che con la fede non hanno nulla da spartire. Mi piacerebbe molto, così, a titolo anche solo statistico, verificare quanti di quelli che si mostrano scandalizzati “perché fanno nascere Gesù due ore prima” o “perché il governo non permette ai cristiani di celebrare il Natale”, partecipano regolarmente alla Messa e, soprattutto, quando hanno partecipato alla Messa di Natale l’ultima volta. Sono certo che si scoprirebbero cose decisamente interessanti. Peraltro, mi sorge spontanea la domanda: se per finalità alternative alla celebrazione della fede, siano essere politiche o di altro genere, si è pronti a fare dell’Eucarestia, sacramento di comunione, motivo di divisione, siamo sicuri che desideriamo celebrare il Natale del Signore, che viene per essere il Salvatore di ogni uomo? E, ancor più radicalmente, siamo sicuri di essere cristiani?     

  1. Sono pienamente d’accordo con don Alberto. Facciamo che la nascita di Gesù avvenga nei nostri cuori in ogni ora, giorno,mese, per ogni anno, per tutti gli anni della nostra vita.

  2. premettendo, che nella mia comunità da quando mi sono trasferita, che io ricordi, alla fine degli anni ’80, e perché a guidare la comunità erano e sono preti anziani, la Messa è sempre stata anticipata alle 20,30/21, vorrei far notare che Gesù nasce, indipendentemente dal fuso orario che cambia ad ogni angolo del mondo e che l’ora(nella notte)è solo una convenzione fra le istituzioni e le persone che desiderano esprimere la loro fede attraverso una celebrazione! Dov’è tutto ‘sto scandalo? La diatriba e solo strumentale e che niente ha a che vedere con la vera fede, che accoglie sempre, senza se e senza ma, e come già espressamente scritto in altro sito, per mera vanità e protagonismo a tutto costi!

  3. Non bisogna meravigliarsi per una polemica del genere. Anzi!
    Meno la Fede è profonda e vissuta, più ci si appiglia ai dettagli.

    Nei giorni scorsi, commentando il fatto con un amico, questi mi scriveva:

    “E’ la Pasqua – non il Natale – la celebrazione più importante. E la Veglia è la Messa di Pasqua più importante (e particolare).
    Eppure, poco da eccepire quando nessuna Messa in presenza è stata celebrata per la Pasqua di Resurrezione, nemmeno la Veglia del Sabato santo (che in genere inizia alle 20,00).
    Per Natale, invece, tante discussioni perché a mezzanotte non si fa la Messa!
    Ma cos’hanno da lamentarsi le persone che vanno a Messa solo quando è (la notte di) Natale?
    Qual è il problema a saltarne ancora una, di Messa?”

    La realtà che oggi viviamo è questa. Purtroppo.
    M.B.

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