Operazione pane al convento di Baccanello per aiutare i papà separati

Si chiama “Operazione Pane” ed è la campagna solidale di Antoniano che le realtà francescane sostengono in tutta Italia ed anche in Siria, per dare un posto sicuro dove dormire e un pasto caldo a chi si trova ad averne bisogno. Una di queste realtà è il convento francescano di Baccanello. Tante famiglie ora sono più sole, tante persone hanno perso il lavoro e non hanno una casa. Le difficoltà legate alla pandemia, combinate con l’arrivo dell’inverno, hanno aumentato le richieste di aiuto alle mense francescane. Gli occhi sono puntati soprattutto sulla nuova fragilità dei papà separati: per loro la vita adesso è più complicata, come racconta il volontario Mario Scarpellini: “Ci sono padri che a causa della crisi in atto sono finiti sul lastrico, ridotti a dormire in macchina, alla stazione, in rifugi di fortuna in campagna. Durante il primo lockdown la scorsa primavera, la nostra struttura ospitava sette papà, tutti rimasti senza lavoro e tutti, comprensibilmente, spaventati per la condizione generale nella quale la pandemia ci aveva gettati: la loro convivenza, nella quale necessariamente condividevano degli spazi comuni come la cucina e i bagni, era unita dalla diffidenza che nutrivano gli uni verso gli altri. Una situazione di forte tensione e stress. Settimana dopo settimana, abbiamo cercato di supportarli non solo dal punto di vista del pernottamento, ma guardando ogni persona nella sua interezza”. C’è quindi anche un appoggio psichiatrico, grazie all’operato di un volontario: “Perché non mancano situazioni di depressione ed esaurimento”, vengono fornite medicine, una macchina per chi ne ha bisogno e, naturalmente, un aiuto per reinserirsi nel mondo del lavoro: “Facciamo quello che serve per restituire loro dignità e permettere di ricominciare” spiega Mario. 

Gli ultimi mesi, fortunatamente, ci hanno imposto misure restrittive meno rigide e la situazione anche al convento è migliorata: “Alcuni papà che poco dopo essere arrivati avevano trovato un lavoro lo hanno mantenuto, perciò questo ha aiutato a conservare una certa normalità e ha ridotto le ore di convivenza tra le mura del convento. In questo momento ospitiamo in tutto cinque papà, di cui tre con figli piccoli.  Due di loro li hanno con sé in alcune giornate. Fortunatamente possiamo mettere a disposizione camere con più letti, spazi molto grandi con un parco giochi e un campo da calcio, tutto protetto dalle mura perimetrali del nostro convento, garantendo loro un posto sicuro”. 

Fra questi papà c’è Giovanni, 59 anni e tre figli. Quando è arrivato a Baccanello si era separato da una mese: “L’accoglienza è stata speciale, mi hanno fatto sentire subito a mio agio e sostenuto a tutto tondo. I frati e i volontari sono veri punti di riferimento. Dopo pochissimi giorni dal mio arrivo ho trovato subito un’occupazione”. Da circa due mesi, Giovanni si trova in cassa integrazione, però non perde l’ottimismo, è grato di aver mantenuto il lavoro e dice: “Mi sento comunque fortunato”. I suoi figli sono distanti 1000 chilometri e purtroppo, per via delle limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria, Giovanni non li vede da diverso tempo. “A Natale non potremo incontrarci, ci arrangiamo con le videochiamate e speriamo arrivino tempi migliori”. 

Le risorse economiche, e non solo, che occorrono per venire in aiuto a questi papà provengono esclusivamente dalle libere donazioni. “Il convento è del 1625- spiega Mario -e ha una grandissima superficie. Tenerlo riscaldato comporta una spesa molto gravosa ed anche la manutenzione è continua e costosa. Il Rotary Club dell’isola bergamasca fortunatamente ci sta aiutando mettendo a disposizione la professionalità dei suoi soci per ristrutturare un’ala del convento dove sorgeranno dei piccoli appartamenti nei quali ogni papà potrà essere indipendente con i suoi figli”. Il reperimento dei fondi resta un bisogno costante ma i frati, Mario e tutti i volontari confidano nella Provvidenza come hanno fatto da tre anni a questa parte: “Ogni volta che c’è stata una difficoltà, abbiamo trovato il modo per superarla. Abbiamo visto porte che erano chiuse spalancarsi improvvisamente. Questo ci conferma che non si tratta di un progetto solo nostro ma che parte da molto più in alto. Il Signore ci sta aiutando in questo ed ora che sta arrivando il Natale lo crediamo ancora più fermamente”.

Per offrire il proprio contributo basta un sms o una telefonata da rete fissa al 45588.