Covid-19, Scout di Ponte San Pietro: «Il nostro impegno non si è mai fermato»

Ogni volta che leggiamo la parola “ripartenza” ci sentiamo fortunati perché per il nostro Gruppo, il Ponte San Pietro 1, le attività non si sono mai interrotte, ma trasformate nell’ottemperanza delle disposizioni di legge.  Il nostro clan (ragazzi e ragazze tra i 17 e i 21 anni, in seguito R/S), ad esempio, oltre a proseguire gli incontri settimanali divenuti virtuali durante l’emergenza Covid, ha sentito ancor più forte la voglia di trovarsi. L’ incontro settimanale, che solitamente prevedeva diverse assenze, è diventato un doppio appuntamento settimanale a cui tutti hanno partecipato veramente molto assiduamente. Le attività a distanza hanno spaziato dalla puntuale partita di D&D sapientemente coordinata da R/S , all’organizzazione di due route (Pasqua ed Estiva) al supportarci vicendevolmente nei momenti difficili e al rivedere le priorità del singolo e della comunità, con l’ottimismo ed il coraggio che contraddistingue gli scout anche nelle situazioni più avverse. Spesso noi scout pensiamo più ai contenuti che alla forma…ma in questa occasione anche la forma e le modalità con cui nel nostro piccolo abbiamo reagito a questa situazione imprevedibile è stata importante perché ci ha portato a scoprire più competenze in ciascuno di noi ed a pensare a nuovi modi di vivere lo scoutismo. L’inattività data anche dalla sospensione di tutti gli impegni extrascolastici ha permesso agli R/S di dedicare più tempo alla revisione delle priorità del clan in tempo di pandemia, oltre al confronto (ed al conforto) rispetto alla situazione che si stava vivendo, poiché alcuni di noi hanno vissuto direttamente situazioni di Covid in famiglia.

Rispetto alle attività a distanza il nostro approccio è stato eco-sostenibile, infatti non abbiamo mai stampato documenti, puntando all’utilizzo delle tecnologie e delle varie piattaforme a disposizione per gestire i verbali degli incontri e gli elaborati conseguenti, cosa non da poco considerate le montagne di autocertificazioni prodotte e stampate in questo periodo! Durante la Quaresima abbiamo condiviso anche un momento di comunità con tutto il nostro gruppo e le nostre famiglie: vedere quello schermo completamente pieno di “noi” nuovamente tutti in contatto dopo mesi… è stato veramente molto emozionante!!

Le energie sono state infatti indirizzate sulla riscrittura della carta di clan (per i non addetti allo scoutismo è la dichiarazioni di intenti del nostro clan), con una disponibilità di tempo e di pensiero che solitamente, tra le molteplici attività sportive gli/le R/S non avrebbero mai avuto.

Durante l’emergenza, sono stati mantenuti i contatti con diverse realtà del territorio per vedere come il Clan potesse essere di aiuto.  Non appena la stretta è venuta meno, ognuno degli/delle  R/S, durante il mese di luglio ed agosto, ha cercato di impegnarsi in attività che fossero di aiuto alla propria comunità (la maggior parte di noi non è di Ponte San Pietro, ma di Comuni limitrofi e non ) per lo più dando  una mano concreta nelle proprie attività estive ricreative parrocchiali in forte sofferenza per i vincoli normativi di gestione dei piccoli gruppi.

Dal 10 al 16 agosto tutto il clan, ha garantito la propria presenza con l’affiancamento degli operatori del Servizio Esodo di Bergamo per un supporto attivo alla mensa della stazione autolinee. Il Clan si è mosso tra Ponte San Pietro e Bergamo in bicicletta. Durante l’attività ci è stata data la possibilità di approfondire, con i volontari e gli operatori del servizio, le specifiche di questa attività a supporto di fasce deboli e marginali. Questa esperienza ha permesso al clan di conoscere e di “scoprire” un altro lato della città di Bergamo. Infatti, molti degli/delle R/S frequentano Bergamo per la scuola, università e tempo libero, ma vivere questo servizio ha suscitato loro diversi interrogativi.

La curiosità di alcuni utenti nel vedere “gli scout” alla finestrella da cui si passavano i sacchetti con i pasti, la si poteva vedere con espressioni stupite e curiose anche solo dagli occhi: qualcuno si soffermava per lo scambio  veloce di due chiacchiere “di dove siete?”, “sono stato anche io scout al mio paese”, …  Mentre una parte di noi era impegnata in mensa, altri hanno garantito supporto logistico e di animazione alle altre branche del Gruppo presso la nostra sede a Ponte San Pietro.

Gli aspetti positivi che ci portiamo a casa da questa rimodulazione delle attività è sicuramente l’apprezzare tutte le cose, anche le più banali, che abbiamo sempre dato per scontato sino all’avvento del Covid. Ma nella storia, purtroppo, ci sono già stati fattori negativi e l’impronta che come scout siamo chiamati a dare, non è solo gioco e divertimento, ma è soprattutto quella tensione che ognuno di noi ormai ha acquisito di mettersi sempre a disposizione e di “lasciare il mondo un po’ migliore di come lo abbiamo trovato”.

 Clan “Ponte Antico” – Ponte San Pietro 1

Alla scoperta del gruppo scout AGESCI Ponte San Pietro 1

Il gruppo scout di Ponte San Pietro nasce nel lontano 1945, con l’obiettivo di risollevare il cuore e gli animi dei ragazzi del paese, duramente colpito dall’esperienza del regime e della guerra. Tra i fondatori del gruppo va sicuramente ricordato Silvio Bonalumi, principale promotore della proposta educativa sul territorio. A “Silvino”, che dedicò tutta la vita allo scoutismo, alla Fede ed al servizio verso il prossimo, è stata intitolata la via di accesso alla sede scout, durante i festeggiamenti del centenario del movimento nel 2007. Grazie al coraggio ed alla forza degli scout, negli anni 1954-1955 viene realizzata “la grande impresa” di costruzione delle sedi, nelle quali ancora oggi il gruppo svolge le proprie attività e ospita ogni anno centinaia di ragazzi di altri gruppi per uscite, attività scout e ritrovi di livello regionale. Innumerevoli sono le esperienze di servizio al fianco della protezione civile: alluvione del Polesine (1951), alluvione in Val Camonica (1960), terremoto in Irpinia (1969), terremoto in Friuli (1976), alluvione in Piemonte (1994), terremoto in Umbria (1998), terremoto in Emilia (2012). Altrettante le esperienze di servizio verso il prossimo: una su tutte l’ospitalità in favore degli scout Ungheresi esuli dal regime negli anni sessanta. Infine ricordiamo il contributo fondamentale dei capi di Ponte San Pietro per promuovere lo scoutismo bergamasco, attraverso la fondazione del gruppo “di frontiera” Zingonia (1969) e del Cisano Bergamasco (1996).