La Gamec di Bergamo “miglior museo del 2020”

Il miglior museo del 2020? Il Museo d’Arte Moderna e contemporanea Gamec di Bergamo. A stabilirlo è il prestigioso Giornale dell’Arte che incorona il museo bergamasco diretto da Lorenzo Giusti come il migliore di quest’anno. Proprio in un periodo così critico per i musei, che a causa della pandemia hanno dovuto chiudere, La Gamec, anche grazie alla sua attività online che in questi mesi non è mai venuta meno, è stata sempre vicino al suo pubblico. Numerose le iniziative che ha proposto, anche durante la prima ondata della pandemia, come radio GAMeC: 66 puntate in diretta sul profilo Instagram del museo che hanno scandito la vita della città durante il periodo più difficile della prima ondata, in una Bergamo simbolo mondiale della pandemia. Radio GAMeC è divenuto poi un progetto live, con performance e incontri dal vivo nel cortile del museo, e successivamente itinerante, con uno studio mobile a bordo di un camper attraverso i luoghi simbolo di Bergamo e della sua provincia. Ma i progetti del prestigioso museo non sono finiti qui, basti ricordare la mostra dedicata a Daniel Buren al Palazzo della Ragione che, con i suoi tessuti luminosi presentati per la prima volta in un museo italiano, ha riscosso un grandissimo successo di pubblico (oltre 50mila visitatori) e di critica; e la mostra Ti Bergamo, non un’esposizione tradizionale, ma una riflessione sul senso di comunità nell’anno più difficile della storia recente della città di Bergamo. E poi  il progetto Aula Magna, incontri online su Arte, Cittadinanza e Costituzione rivolti a studenti e adulti; infine i laboratori estivi per bambini e quelli rivolti agli adulti dedicati alla rielaborazione e alla condivisione delle esperienze vissute durante i mesi della pandemia. Anche il sindaco Giorgio Gori ha voluto esprimere tutto il suo orgoglio per il premio prestigioso ricevuto dalla Gamec: “ Voglio ringraziare il direttore Lorenzo Giusti, gli sponsor e tutti coloro che hanno consentito di raggiungere questo risultato. La cultura,  non solo rappresenta una forma di elaborazione del lutto che Bergamo ha attraversato nei mesi di marzo e aprile, ma anche la chiave per la rinascita della nostra città che nel 2023, accanto a Brescia, sarà capitale della cultura”. Un riconoscimento che giunge a conclusione di un anno complesso, come ha sottolineato il direttore Lorenzo Giusti: “Grazie allo staff con cui ho collaborato e alla città di Bergamo che ci ha dato fiducia, abbiamo raggiunto degli ottimi risultati. Sono soddisfatto del traguardo anche se c’è ancora molto lavoro da fare per dare continuità ai nostri progetti”.