Non torneremo come prima

Una crisi ancora da attraversare. E per il dopo non sa sa...

Immagino che anche voi state soffrendo la carenza di contatti per via della pandemia… Pensate che, una volta passata la pandemia, tutto tornerà come prima oppure pensate – ed è quello che, nel mio piccolo penso anch’io – che stia avvenendo qualcosa di irreversibile del quale forse ci accorgeremo nel futuro più o meno immediato? Giuseppe=

È difficile che tutto torni come prima, caro Giuseppe! Questa pandemia sta lasciando conseguenze gravi: oltre i lutti difficili da rielaborare, sta portando povertà e insicurezza in molte famiglie; il futuro non si prospetta roseo per nessuno, a dispetto dei vaccini oramai, “così dicono”, quasi a portata di mano. 

“Basta!”

La stanchezza si fa sentire e il desiderio di riprendere una vita “normale” è sempre più impellente. Alcuni termini quali lockdow, coprifuoco, mascherine, scuola a distanza, zona rossa, gialla o arancione, provocano in molti un senso di disagio e di indebolimento psicologico. Verrebbe da esclamare: «Basta!». 

Siamo convinti, però, della necessità di obbedire a questi provvedimenti governativi, gli unici, per il momento, che possono salvaguardarci dal contagio e dalla diffusione del virus, così da ritornare al più presto ad una vita “normale”. 

Mi chiedo tuttavia quale sia la vita normale? Quella che fino a pochi mesi fa stavamo vivendo, ignari della sciagura che stava per abbattersi su questo nostro mondo? Sì, ma anche no! 

Qualcosa “non funzionava più”

Eravamo ben consapevoli che nel nostro modo di vivere qualcosa “non funzionava più”: disuguaglianze, leggi di mercato assunte a criteri esistenziali, cultura dello scarto ai massimi livelli, corsa sfrenata e cieca verso un “di più che non pareva avere limiti”, sfruttamento scriteriato della terra; un ingranaggio disumano che ci trascinava tutti, grandi e piccoli.

“L’arrivo a sorpresa di una epidemia
che nessuno poteva immaginare
ha scardinato ogni meccanismo
e tutto è andato in tilt”

L’arrivo a sorpresa di una epidemia che nessuno poteva immaginare ha scardinato ogni meccanismo e tutto è andato in tilt. Che è successo? 

Quasi in un batter d’occhio il mondo intero è stato coinvolto e da epidemia si è trasformata in pandemia. Un senso di impotenza si è impossessato di tutti, nel tentativo vano di dare credito che tutto sarebbe andato bene.

Intanto i tantissimi morti ci aiutavano a prendere consapevolezza che non si poteva scherzare con questo virus e che occorreva fare di tutto per bloccare la sua avanzata. 

E così ormai da 9 mesi.

Che questa esperienza non passi invano

Non posso immaginare quello che potremo imparare da quanto stiamo vivendo! Spero solo, e me lo auguro chiedendolo come grazia al buon Dio, che questa esperienza non passi invano, ma possa essere un’occasione per ripensare a stili di vita più sobri, solidali, ecologici.

Dovremmo imparare molto da questa tristissima vicenda, ma il cuore umano non sempre è disponibile a lasciarsi cambiare. Probabilmente, come dici tu, sta avvenendo qualcosa di irreversibile del quale forse ci accorgeremo nel futuro più o meno immediato. Non ho tra le mani nessuna sfera di cristallo per immaginarlo, ma me lo auguro sinceramente. 

“Dovremmo imparare molto
da questa tristissima vicenda”

Rileggendo la storia, maestra di vita, ci accorgiamo quanto essa sia sempre stata contrassegnata da drammi umanitari che, di volta in volta, hanno dato un assetto nuovo al suo corso e all’intera umanità, spronandola a compiere passi nuovi, totalmente inimmaginabili prima di allora. 

Che ciò avvenga anche in questa situazione? Lo spero con tutto il cuore. Non posso non ricordare ciò che nell’udienza generale del 9 settembre u.s. papa Francesco disse:

La crisi che stiamo vivendo a causa della pandemia colpisce tutti; possiamo uscirne migliori se cerchiamo tutti insieme il bene comune; al contrario, usciremo peggiori. (…) Per costruire una società sana, inclusiva, giusta e pacifica, dobbiamo farlo sopra la roccia del bene comune. Il bene comune è una roccia. E questo è compito di tutti noi, non solo di qualche specialista».

Lasciamo risuonare dentro di noi queste parole! Chissà che lo Spirito santo trovi un cuore disponibile a lasciarsi “ferire” da quanto stiamo vivendo. Allora, solo allora, qualcosa potrà cambiare. Sta a noi, quindi la scelta!