La biblioteca della natura di Cristina Mostosi: la bellezza sconfigge il dolore

Cristina Mostosi nel giardino "Le iris di Trebecco". Foto di Diego Fusaro

Il dolore è un maestro scomodo, che non vorremmo mai ospitare nella nostra vita, eppure, come scrive Khalil Gibran, “Le anime più forti sono quelle temprate dalla sofferenza. I caratteri più solidi sono cosparsi di cicatrici”. La forza e l’energia di Cristina Mostosi emergono attraverso la delicata bellezza delle sue iris: un linguaggio armonioso di colori e di forme attraverso il quale, col tempo, ha imparato a dare forma al suo dolore, quello per la perdita della sorella Paola, vittima di un barbaro atto di violenza diciott’anni fa, quando ne aveva solo 23, e per la scomparsa del padre Luigi, dal quale ha ereditato l’amore per la natura e un giardino incantato, “Le iris di Trebecco”, a Credaro.

È il giardino della casa di campagna, che si estende su un terreno impervio ben esposto al sole, che la famiglia Mostosi ha iniziato a coltivare da zero. Cristina vi ha trascorso le estati dell’infanzia e della giovinezza con i suoi fratelli, vivendo giornate allegre e spensierate. Intanto i suoi genitori alimentavano l’amore per i fiori con accurate ricerche, scovando nuove specie, coltivandole, facendole sbocciare. Il padre ha seguito un corso di ibridazione e ha creato nuove varietà, con combinazioni cromatiche inedite, che hanno conquistato numerosi premi.

“Nella vita – spiega Cristina – capitano le tragedie, gli assassinii, le morti violente. Non possiamo prevederle e non possiamo farci nulla, ma abbiamo un’arma grandissima, possiamo decidere come vivere il nostro dolore. Io ho scelto la vita, la bellezza e la cultura”.

Da anni, da quando il padre è morto improvvisamente, Cristina ha scelto di dedicarsi al giardino, scoprendo in sé una grande passione: “Mi era già capitato di dare una mano – racconta – ma senza una particolare attenzione, senza pensare che avrebbe potuto accadermi di innamorarmi di questo giardino. Mi sono messa a studiare, ho dato una nuova forma al giardino, e questo ha trasformato anche la mia vita”. Per lei, che lavora in banca, è diventato un secondo lavoro, in cui ha trovato risorse inaspettate e sorprendenti. 

Ha deciso di aprire il suo giardino al pubblico, prima che il covid mettesse queste attività “in pausa” ha organizzato iniziative culturali come laboratori di acquerello e letture, e pian piano queste attività hanno incominciato a germogliare, ad espandersi, creando nuove amicizie, relazioni, incontri, idee. Dalla piccola biblioteca sul giardinaggio che Cristina aveva creato in origine è nato un progetto speciale: “Ho invitato i miei amici e follower sui social network a donarmi libri che non usano più sulla natura, sulle piante, sul giardinaggio, con l’idea di creare una vera e propria biblioteca a tema, da aprire a tutti. Alla base c’è l’idea di ridare vita a oggetti dimenticati”. La storia di Cristina ha come segno distintivo la trasformazione: la morte della sorella è una ferita che resterà per sempre, ma da essa, col tempo, ha imparato a far entrare nuova luce nella sua vita e a donarla agli altri.

Anche per questo il suo entusiasmo è contagioso: l’appello alla donazione rivolto dal suo account Facebook Cristina Mostosi e da quello di instagram @leirisditrebecco ha portato un susseguirsi di messaggi e l’invio di tanti pacchetti, fino ad arrivare al numero ragguardevole di mille volumi raccolti, e la raccolta continua (info cri.mostosi@gmail.com ). L’obiettivo è creare un luogo accogliente dove chiunque possa sentirsi a casa:  “Mi piacerebbe in questo modo poter aiutare le persone a riconnettersi con la natura e quindi con loro stesse. Spero di poter fare del bene con queste azioni, di far capire che abbiamo sempre una possibilità, anche nei momenti peggiori, e che coglierla dipende da noi. L’ho sperimentato sulla mia pelle: ho fatto rinascere il mio giardino e lui ha fatto lo stesso con me”.