La magia dei calzini fatti in casa: un’arte antica

Da piccola vedevo spesso la mia nonna materna, che viveva in Trentino, alle prese con la realizzazione di un paio di calzini, utilizzando ben cinque ferri, piccoli e diritti. Non avrei mai pensato di poter imparare la sua tecnica che mi sembrava inarrivabile, anzi, verso i quindici anni le chiesi di confezionarmi un paio di calzettoni da montagna, con le trecce, da portare con i pantaloni alla zuava, in abbinamento con il tipico gilet tirolese.

Se ci ripenso, anche la mia mamma faceva calzini per mio padre, solitamente grezzi, di color avorio o grigio.

E io stavo a guardare. 

In Valle Brembana ho scoperto una tecnica simile a quella trentina, con una variante: il calzino viene realizzato dall’alto verso il basso, ma senza la soletta, che viene confezionata a parte e cucita dopo; questo consente di rifarla e sostituirla in caso d’usura.

Da qualche anno, con il supporto di riviste, tutorial e consigli delle mie amiche virtuali, ho appreso a mia volta quest’arte affascinante che si tende a dimenticare, rendendomi conto che i calzini fanno parte non solo della tradizione del knitting italiano, ma soprattutto del mondo anglossassone e scandinavo, dove anche gli uomini non disdegnano di dedicarsi a queste lavorazioni

Le tecniche sono varie: si può partire lavorando dalla gamba (top down) o dalla punta del piede (toe up), oppure lavorando il tallone con l’heel-flap (pattina sul tallone), o con gli short-rows (ferri accorciati).

Il calzino è formato dalla gamba, dal tallone, dalla curvatura del tallone, dalla staffa (dove la gamba si congiunge col tallone), dal gherone (un triangolino che unisce il tallone al piede), dalla punta.

La parte più complicata riguarda il tallone, la cui realizzazione è frutto di tecniche antiche e di lunga pratica, giunte a noi dall’area nordica.

Mentre le nostre nonne si accontentavano di usare la lana grezza delle loro pecore, tosata, cardata e filata da loro stesse, ora in commercio si trovano dei meravigliosi filati che consentono di produrre calzini con disegni jacquard e con una variegata gamma di colori. 

Sono filati perfetti, che addirittura ti suggeriscono i vari step di lavorazione e ti garantiscono un piacevole prodotto. 

Però quello che manca è la magia delle nostre nonne, intente a filare la loro lana col carrello davanti al focolare e poi ad agucchiare, magari tenendo a bada i nipotini…