Il chisöl, uno scrigno dorato di polenta e formaggio

La polenta è uno dei cibi tradizionali della nostra cucina e si presta ad accompagnare vari piatti, o a fare da piatto unico, soprattutto se abbinata al formaggio.

Per un lungo periodo, dal Seicento, ha costituito l’alimento base della cucina povera delle comunità alpine, compresa la Valle Brembana, dove è tuttora diffusa in diverse varianti.

Un modo semplice e veloce per gustare la polenta consiste nell’abbinarla allo stracchino o al taleggio fresco, confezionando il cosiddetto chisöl, denominazione propria della media Valle Brembana, mentre altrove è noto anche come schisöl o con altri nomi.

La preparazione è facile. Quando la polenta è cotta e viene versata sulla tafferia (detta in dialetto baslèta), se ne stacca grossa fetta e, facendo attenzione a non scottarsi, la si modella a forma di palla, inserendovi all’interno lo stracchino e richiudendola bene affinché, quando questo si scioglierà, non fuoriesca. 

Il chisöl è adesso pronto per essere fatto abbrustolire. Chi dispone di un focolare lo può appoggiare direttamente sulla brace, oppure su una piastra o una griglia; chi ha la stufa lo può mettere sul piano cottura, o nel forno. Chi invece ha solo la cucina moderna dovrà accontentarsi di metterlo nel ripiano del grill del forno elettrico. 

In ogni caso, dopo pochi minuti la polenta inizierà ad abbrustolire e il chisöl assumerà un colore dorato con qualche leggera venatura ambrata.

Tolto dalla brace, dalla stufa, o dal forno, viene servito su un piatto. Quando verrà aperto, ancora caldissimo, mostrerà il suo prezioso contenuto, sciolto, filante e assai gustoso.

Si può farcire il chisöl anche col gorgonzola, con altri formaggi, come il branzi o il formai de mut freschi.

C’è qualcuno che mette nella polenta addirittura il cioccolato fondente…