Oratorio di Berbenno: l’incontro con il Vescovo scandito dalla semplicità

Un pellegrinaggio non è mai un viaggio come gli altri. La parola “pellegrinaggio” porta con sé qualcosa di speciale, ravviva i ricordi e richiama un invito ad arricchire il proprio bagaglio di partenza. Dal 13 febbraio scorso il vescovo di Bergamo, mons. Francesco Beschi, è in cammino: con la celebrazione della messa ha dato il via al pellegrinaggio pastorale che coinvolgerà tutte le comunità della diocesi e durerà fino al 2026. La prima tappa di questo lungo percorso è la Valle Imagna e, tra gli oratori interessati, c’è anche quello di Berbenno che riceverà il Vescovo tra una decina di giorni e si sta preparando con tutta la comunità.

In questi giorni di attesa, don Michele Lievore, parroco dell’Unità Pastorale di Berbenno, e i volontari si stanno incontrando per riflettere insieme e creare momenti d’incontro significativi nonostante le restrizioni dovute al Covid. “Il tempo che stiamo vivendo -racconta don Michele – ci porta a scegliere un modo più semplice di realizzare i progetti. Questo, però, non è necessariamente un male. Ci permette di vivere questo incontro con una prospettiva nuova e guidata dall’essenzialità. Durante le nostre riunioni ci stiamo facendo guidare dalle parole che il vescovo Francesco ha consegnato alla nostra comunità. Ogni parrocchia è stata invitata ad essere fraterna, ospitale e prossima. Solo così ci si può rispecchiare a pieno nella figura di Gesù e da questi tre aggettivi parte anche il racconto del nostro oratorio”. Per i ragazzi e i volontari dell’oratorio di Berbenno, l’incontro con il vescovo Francesco sarà scandito da due momenti: il rosario con i più piccoli e l’appuntamento con i catechisti. Nella parrocchia di Ponte Giurino, invece, saranno i chierichetti ad accogliere monsignor Beschi con un momento diviso tra gioco e preghiera.

“Con il Consiglio Pastorale ci siamo confrontati rispetto a quale fosse una realtà significativa che potesse rappresentare l’oratorio e abbiamo semplicemente scelto coloro che lo abitano: i ragazzi” spiega don Michele, aggiungendo come questi giorni di attesa siano anche giorni ricchi di preghiera. “Stiamo vivendo un tempo complicato e il pellegrinaggio pastorale sarà vissuto in una forma più sobria, ma sarà sicuramente un’occasione di incontro fraterno. È un periodo in cui la paura del contagio e il disinteresse nei confronti della fede si fanno sentire e non lo nascondiamo. Eppure, questo incontro incentiva la preghiera e spero che tutta la comunità lo percepisca a pieno”.

Scegliere di iniziare un pellegrinaggio pastorale in tempo di pandemia è un segno forte da parte del vescovo, che si è sempre mostrato vicino alle comunità della diocesi, soprattutto nel momento di maggior sofferenza. Iniziando il suo cammino, venerdì scorso ha incontrato i sacerdoti della Valle Imagna per un momento di preghiera. “È stato un bel momento, una prima occasione d’incontro -conclude don Michele- in cui il vescovo ha ripreso la semplicità del suo percorso aggiungendo che se non ci sarà il calore degli abbracci, ci sarà il calore dei cuori. Spero che la nostra comunità avverta la sua vicinanza umana e spirituale, e porti a casa qualcosa di buono da questo incontro”.