Catechesi post-covid nell’unità di San Piro: “Un’occasione per ripensare tempi e strumenti”

L'Unità di San Piro accoglie il vescovo Francesco Beschi per il pellegrinaggio pastorale: sotto i riflettori la catechesi

La pandemia ha spinto le parrocchie dell’Unità pastorale di San Piro, che comprende Berbenno, Selino Alto, Blello e Ponte Giurino a separare in modo più netto il percorso delle attività scolastiche e di catechesi sperimentando nuove strade, a partire dalla programmazione del calendario. “Il coronavirus – osserva Sabrina Vanotti, uno dei cinque catechisti del gruppo di seconda media – ci ha costretto a rimandare all’autunno l’appuntamento con i sacramenti. All’inizio siamo rimasti spiazzati, ma poi ci siamo accorti che questo cambiamento poteva trasformarsi in un’opportunità: così, infatti, la fine della scuola non coincide con la conclusione delle attività della comunità. L’estate creava un grande spazio vuoto in cui si dirada la partecipazione dei ragazzi alla vita della comunità, compresa la messa, ora invece anche in questi mesi prosegue il periodo di preparazione”, approfittando delle occasioni offerte dal Cre, dai campi estivi, dalle feste che si celebrano nei mesi estivi nelle parrocchie: la Madonna del Carmelo a Berbenno, San Giacomo a Selino Alto e la festa dell’Assunta a Blello. 

Prima della costruzione del nuovo oratorio, negli anni Novanta, su un territorio molto esteso e impervio bisognava inventarsi anche i luoghi della catechesi: “I parroci in quel periodo – racconta don Michele Lievore, parroco di Berbenno, Blello e Selino Alto – avevano sperimentato la catechesi nelle case. Il prete passava a raccogliere i ragazzi di ogni contrada in auto e teneva incontri di gruppo in ognuna: Cà Passero, Cà Previtali, Ceresola, Cornelli, Foppo, Piazzasco. Una volta anche le messe si tenevano allo stesso modo in ogni contrada, oggi però a causa delle norme anti-covid scegliamo solo le chiese più grandi per le celebrazioni”.

Le restrizioni anti-pandemiche hanno cambiato anche il ritmo e le modalità ordinarie degli incontri: “I ragazzi – prosegue don Michele – non si ritrovano tutte le settimane come avveniva prima della pandemia ma una volta ogni quindici giorni, e a settimane alterne partecipano poi a una preghiera oppure a un’attività da svolgere a casa, studiata sempre in modo adeguato alle diverse fasce d’età”. Così nell’ultimo anno la responsabilità dell’educazione alla fede è stata affidata in gran parte alle famiglie, e anche questo ha offerto spunti di riflessione: “Ci è sembrato positivo – osserva Sabrina – coinvolgere di più i genitori, a partire da elementi semplici, alla portata di tutti, sempre con la guida dei catechisti. È un incoraggiamento per affrontare in famiglia argomenti che riguardano la religione e la fede”.

Così da un periodo brutto è nato uno stimolo positivo: “Non ci siamo tenuti in contatto con i ragazzi attraverso il video – spiega Sabrina – perché ci sembrava che un’altra attività online avrebbe finito per sommarsi e associarsi alla fatica della didattica a distanza. Ci piacerebbe piuttosto portare al mare i nostri ragazzi per qualche giorno a giugno, speriamo che sia possibile.

Siamo in cinque catechisti per il gruppo di seconda media, particolarmente numeroso perché comprende ragazzi di Berbenno, Selino alto e Blello. È bello che si ritrovino insieme, anche se non sempre è facile integrare gruppi che sono cresciuti insieme e all’interno sono già coesi. Anche questo è un modo semplice per aprire gli orizzonti e scoprire che “siamo tutti sulla stessa barca”.

Si parlerà di catechesi anche durante il pellegrinaggio pastorale del vescovo di Bergamo monsignor Francesco Beschi: “Ci è sembrato importante – afferma don Michele – approfittare di questa occasione per avviare un dialogo sulle innovazioni e sui nuovi strumenti”. Monsignor Beschi si fermerà nell’unità pastorale di San Piro dal 5 al 14 marzo, incontrando i preti, i chierichetti, i catechisti, i consigli pastorali di ogni parrocchia, celebrando la Messa e guidando la preghiera del rosario in ognuna delle quattro comunità.