Luka Modrić, una storia d’amicizia tra il Pallone d’oro e l’oratorio di Alzano Lombardo

Una storia d’amicizia che lega un Pallone d’Oro ad un oratorio della Val Seriana. Il campione croato Luka Modrić, all’epoca dodicenne, partecipò nel 1997 ad un torneo giovanile (categoria Esordienti) ad Alzano Lombardo: con il suo Zadar di Zara vinse la competizione, battendo in finale i padroni di casa dell’oratorio dell’Immacolata di Alzano. E figurò al punto da essere eletto miglior giocatore di quel torneo internazionale. 

A ventiquattro anni di distanza, il giovane Modrić è diventato un campione affermato: è il leader del centrocampo del Real Madrid (con il quale ha vinto di tutto, comprese quattro edizioni della Champions League) e della Nazionale croata (con la quale è vice-campione del mondo in carica). Detentore del Pallone d’Oro del 2018 (il premio individuale al miglior calciatore dell’anno), Modrić non ha dimenticato il suo primo trofeo, vinto da ragazzo in Val Seriana.
Il trentacinquenne croato è tornato nella Bergamasca per giocare (e vincere 0-1) la partita contro l’Atalanta, giocata mercoledì scorso e valida per l’andata degli ottavi di Champions League. Alla vigilia della gara, una delegazione dell’Immacolata Alzano si è attivata per far recapitare a Modrić la maglia del centenario della società seriana, fondata nel 1921. Il calciatore – complice la disponibilità dello staff dell’Atalanta (l’amministratore delegato nerazzurro, Luca Percassi, giocava nell’Immacolata Alzano da giovane) – ha ricevuto il regalo. Ed ha deciso di mandare ad Alzano Lombardo la sua maglia, la numero dieci del Real Madrid, impreziosita dall’autografo. E dalla dedica «agli amici dell’Immacolata Alzano per il loro centenario, in ricordo del primo trofeo vinto».
«Nel 1997 Modrić è stato premiato da Natale Bucci: l’allora vicepresidente dell’Immacolata Alzano era anch’egli originario di Zara ed ogni anno invitava alcune formazioni croate per partecipare al torneo estivo – ricorda Maurizio Mangili, anima della società seriana per oltre quarant’anni -. Nel ’97 c’era la guerra in Jugoslavia. Quei ragazzi, che, durante il torneo, venivano ospitati dai padri Dehoniani di Albino, arrivavano da noi in condizioni disastrate. Lo stesso Modrić aveva dovuto abbandonare il suo villaggio per rifugiarsi come profugo nella vicina Zara. Lui e i suoi compagni avevano poco o nulla: ricordo che Natale Bucci comprò loro scarpe e tute decenti perché ne erano sprovvisti. Arrivavano tra mille difficoltà. E ad Alzano Lombardo vivevano alcuni giorni di spensieratezza, all’insegna del puro sport».
Modrić non ha dimenticato quel suo primo trofeo, vinto in Val Seriana, tanto che nella sua autobiografia («A modo mio», pubblicata l’anno scorso) ricorda quei giorni. «Andammo benissimo anche nei tornei internazionali – si legge a pagina 37 -. E in uno di questi, a Bergamo, mi assegnarono la coppa di miglior giocatore. La foto della premiazione fu pubblicata su un giornale. Ne fui orgoglioso: c’erano tanti spettatori e mi sentivo importante».
La foto in questione è stata ritrovata dai figli di Natale Bucci, Antonio e Stefano, nel 2018, all’indomani della scomparsa del padre. «Tra i ricordi del compianto genitore, c’era anche la foto della premiazione di quel ragazzo biondo – spiega Mangili -. In lui abbiamo riconosciuto Modrić. Solo così si è scoperto che era passato dal nostro torneo. Non è il solo. Anche Danijel Subašić, portiere della Nazionale croata, è passato dall’oratorio di Alzano Lombardo».
Nella foto, oltre a Modrić e Natale Bucci (in maglia rossa, nell’atto di premiare il giovane croato), anche l’allora presidente dell’Immacolata Alzano, Marco Marchesi. Oltre vent’anni dopo, Marco Marchesi ha posato con la maglia-regalo di Modrić. Assieme a lui, Luca Buzzetti, attuale presidente dell’Immacolata Alzano, Antonio Bucci, uno dei figli di Natale, e Maurizio Mangili. «Ci dispiace non aver incontrato dal vivo Luka, ma con situazione sanitaria attuale non era possibile – conclude Mangili -. Siamo davvero felici: è incredibile come un Pallone d’Oro ricordi con così tanto affetto il torneo vinto nel nostro oratorio. Quella in Val Seriana deve essere stata un’esperienza che l’ha segnato in positivo».

Luka Modrić, una storia d'amicizia tra il Pallone d'oro e l'oratorio di Alzano Lombardo, a partire da un torneo giovanile