Rota d’Imagna e Brumano: due parrocchie, una “comunità allargata”

Foto di Gianpiero Cortinovis

Due parrocchie, Rota d’Imagna e Brumano, e una “comunità allargata”: un migliaio di persone in tutto, 900 nel centro più grande e un centinaio nel paesino di montagna che è tra i più piccoli della Bergamasca. Ci troviamo in Valle Imagna, sul percorso del pellegrinaggio pastorale del vescovo monsignor Francesco Beschi, che è iniziato “in quota” dove si respira aria di famiglia.

In questi luoghi fare squadra è una necessità e nonostante la crisi, lo spopolamento, la pandemia che pure segnano il territorio c’è una rete sociale ancora forte a fare da sostegno al tessuto della comunità cristiana. “Qui la gente è riservata – sottolinea il parroco, don Ermanno Meni – ma le persone si aiutano a vicenda e la partecipazione alle celebrazioni è ancora alta rispetto ad altri territori”. Se la possibilità di incontrarsi deve fare i conti con qualche scomodità, strade strette e tornanti e collegamenti difficili, restano forti la cura delle tradizioni e il desiderio di “fare la propria parte” collaborando alla vita della comunità. 

La pandemia un po’ dappertutto ha “spogliato” il fiorire delle attività delle parrocchie riducendole all’essenziale, la celebrazione della Messa: ed è proprio intorno all’eucarestia che si concentrano anche le maggiori attenzioni di una comunità piccola come quella di Brumano e Rota Imagna.

“Ci sono un gruppo Caritas attento ai punti fragili del territorio – racconta Giovanni Angioletti, coordinatore del bollettino “L’Incontro”, che nel 2021 festeggia il decimo anniversario -, un gruppo di catechisti e la Confraternita del Santissimo Sacramento, rifondata nel 2013, che promuove incontri di preghiera ed è sempre presente alle celebrazioni nei “momenti forti” lungo tutto l’anno. C’è anche un coro, di cui io stesso faccio parte, dedito all’animazione liturgica”. Le norme anti-covid hanno costretto a riformulare l’organizzazione per evitare assembramenti: “Così per i ragazzi – continua Angioletti – è stato programmato un appuntamento settimanale, la Messa del giovedì pomeriggio, che sostituisce la catechesi in presenza, affiancata poi dagli incontri online”.

Un appuntamento importante per i ragazzi: “Il più grande dei miei tre figli – spiega Rosanna Rota, giovane mamma di Brumano – tra un mese farà la prima comunione. La preparazione lungo l’anno non si è mai fermata, e la Messa è stata un riferimento costante, per loro è importante poterla vivere con i coetanei, ed è un’esperienza che gli incontri online da soli non avrebbero potuto dare”. Anche sotto questo aspetto tra Rota e Brumano c’è un forte rapporto di collaborazione e di solidarietà: “Posso mandare i ragazzi a catechismo a Rota con i mezzi pubblici – osserva Rosaria – con la certezza che al momento del loro arrivo all’oratorio riceverò un messaggio per confermarmi che sono arrivati a destinazione e che va tutto bene”. 

Molto vitale è anche il “Gruppo famiglie”, aperto a persone di tutta la Valle Imagna: “È iniziato con l’esperienza del corso per i fidanzati – sottolinea Rosaria – ed è poi proseguito con incontri durante i quali ci confrontiamo sugli aspetti della vita quotidiana riletti alla luce del Vangelo. Sono anche occasioni per stare insieme, i genitori si ritrovano insieme mentre i figli giocano nella stanza accanto, e alla fine mangiamo una pizza tutti insieme. Sono nate tra noi delle belle amicizie. Purtroppo la pandemia anche in questo caso ci ha messi all’angolo, per adesso”.

In questa comunità ricca di storia ci sono anche tradizioni molto sentite come il presepe e la via crucis vivente, che però nell’ultimo anno sono state temporaneamente sospese. Così è avvenuto anche per le attività dell’oratorio: “Di recente – sottolinea Angioletti – il teatro parrocchiale è stato ristrutturato facendo una scelta interessante: è stato trasformato in una sala polifunzionale che ospita i giochi dell’oratorio, le attività di gruppi, anche i corsi di ginnastica. La gestione è affidata ai volontari della parrocchia” e anche in questo caso si trovano fianco a fianco persone di Brumano e Rota d’Imagna.

In questo contesto, la storia di Brumano è particolare: un borgo con un centinaio di abitanti in cui per tradizione si segue ancora il rito ambrosiano nelle celebrazioni, numericamente grande come un condominio di città, in cui però tutti si conoscono. “Ognuno fa la sua parte per preparare la Messa domenicale – spiega Gabriele Gemignian, collaboratore del bollettino parrocchiale – i volontari sono molti rispetto all’esiguità della popolazione. Qualcuno si occupa delle pulizie, qualcun altro della liturgia, qualcuno canta, qualcuno legge. Nell’ultimo anno ci siamo impegnati a prenderci cura di ciò che c’è e che si può fare: d’estate le celebrazioni all’aperto, la preghiera davanti alle santelle, immersi nella natura e nel creato”.

In un ambiente che può sembrare, per certi versi, aspro oppure scomodo agli occhi di un “cittadino” è forte l’impegno a costruire “una comunità a misura d’uomo” a partire da piccoli gesti quotidiani: “C’è sempre qualcuno nella piccola ragnatela del paese che sa chi è il suo prossimo e che si impegna per offrire aiuto e sostegno” ed è a sua volta certo di riceverne, quando ne avrà bisogno.