Oratorio di Costa di Mezzate: per gli educatori questo è “un tempo di verità”

Questo è un tempo di verità. A dirlo è un gruppo di giovani educatori che ogni giorno si mette in gioco per accompagnare gli adolescenti lungo il loro cammino. In un periodo nel quale tutti i percorsi subiscono continue modifiche, gli educatori hanno riadattato gli incontri diverse volte. Prima in presenza, poi in chiesa per momenti di preghiera e infine a distanza, ma all’oratorio di Costa di Mezzate non ci si tira mai indietro. Gli educatori adolescenti continuano il loro servizio in tutte le forme possibili per stare accanto ai ragazzi e continuare a sognare in grande. Marco, Luca, Leonardo, Davide, Ilaria, Gabriele e Luca insieme al loro parroco don Giorgio Antonioli non hanno mai smesso di “fare oratorio”. Neanche la distanza li ha fermati perché questo è davvero un tempo di verità in cui è importante esserci per evitare che vada perduto.

Dall’inizio dell’anno pastorale, gli adolescenti dalla prima alla quinta superiore hanno iniziato i loro percorsi accompagnati da diverse tematiche. Il gruppo di prima superiore sta affrontando il tema della relazione che, in questo periodo, diventa sempre più cruciale. “Sì, ma verso dove?” è il titolo del cammino pensato per i sedicenni. La proposta consiste nel far emergere le sensazioni e le speranze di questo tempo guardando al futuro. Guidati dalla figura di don Pino Puglisi, i ragazzi riflettono su come sia possibile vivere la propria realtà portando avanti progetti per il bene della comunità. Gli adolescenti di terza superiore, invece, stanno riflettendo sulla tematica delle dipendenze, incontrando diversi testimoni che hanno scelto di cambiare vita con coraggio. Infine, i più grandi stanno ragionando insieme su temi come affettività e matrimonio. I ragazzi sono spronati a riflettere e a confrontarsi liberamente rispetto a un’idea di definitivo che ancora non appartiene loro, ma che, allo stesso tempo, li affascina.

Il punto in comune dei quattro percorsi pensati per gli adolescenti è uno ed è immancabile: il dialogo. Ogni incontro è strutturato in modo che, dopo la riflessione, tutti i ragazzi possano dire la loro confrontandosi con i coetanei e con gli educatori. Anche quando gli incontri si sono trasformati in videochiamate di gruppo, questo elemento non è mai venuto a mancare. “Sicuramente non è stato facile fare dei momenti di gruppo a distanza -raccontano gli educatori-. Quando è stato possibile ci siamo trovati in chiesa per pregare e abbiamo organizzato confessioni e occasioni di preghiera, ma anche momenti intensi di spiritualità accompagnati da input ad hoc. Ora dobbiamo connetterci tramite Google Meet. Viviamo ciò che ci è dato”.  

All’oratorio di Costa di Mezzate gli incontri sono un vero toccasana per tutti i ragazzi che sono nuovamente soggetti a restrizioni causate dal Covid. “Oggi crediamo sia ancora più importante portare avanti i gruppi Ado -spiegano gli educatori-. I ragazzi passano troppo tempo a casa in un momento della vita in cui la relazione interpersonale con i coetanei è fondamentale. Il cammino permette di incontrare qualcuno che si prenda cura di loro al di fuori della famiglia e delle amicizie più strette. Serve qualcuno che li aiuti a rileggere quanto sta accadendo anche con gli occhi della fede. Speriamo che i ragazzi capiscano che l’oratorio va oltre il semplice luogo fisico e continuino a camminare insieme”. In un tempo così complesso, la grande fortuna dell’oratorio è la sua possibilità di realizzarsi ovunque. Una videochiamata, una preghiera in chiesa, uno scambio di messaggi: sono azioni che permettono a tutti di sentirsi meno soli, di mantenere i contatti, superare le difficoltà di questo tempo e avere la consapevolezza di essere parte di qualcosa di più grande. È una caratteristica preziosa per l’oratorio di Costa di Mezzate e per tutte le realtà.

“Al di là dell’essere educatori, c’è anche un fatto personale -concludono-. È un momento difficile e di prova per ciascuno. Questo inevitabilmente si riflette sullo stare con gli adolescenti e sugli argomenti da trattare. Come educatori crediamo che sia un tempo di verità: un tempo anomalo che sta lasciando segni negativi soprattutto nei ragazzi, ma al contempo che ci sta facendo apprezzare sempre più quanto di caro abbiamo perso in questo ultimo anno: lo stare insieme, l’abbracciarci, la condivisione e tutte le attività a cui eravamo abituati. È una prova anche per la nostra fede. Speriamo che tutto ciò che stiamo imparando possa essere usato come trampolino di lancio verso un tempo nuovo”.