Gruppo del Sorriso ad Almenno San Salvatore: la bellezza di un incontro

Un pellegrinaggio è un cammino lento, fatto di scoperte, incontri, relazioni. Così seguendo i passi del vescovo di Bergamo monsignor Francesco Beschi esploriamo la vita quotidiana delle comunità della nostra diocesi, a partire da alcuni luoghi e iniziative che incarnano l’invito ad essere “comunità fraterne, ospitali e prossime”. A questo dedichiamo il nostro dossier. Con la tappa di questi giorni ad Almenno San Salvatore si chiude il percorso nelle parrocchie della Valle Imagna. Riprenderà dopo Pasqua – dal 14 aprile al 16 maggio – nelle comunità della Fraternità 1 della Cet 9 Valle Imagna-Villa d’Almè, che comprende Ponteranica, Sorisole, Valbrembo, Paladina, Almè e Villa d’Almè.

“Non sapremo mai – scrive Madre Teresa di Calcutta – quanto bene può fare un semplice sorriso”. Lo ha misurato in gesti, sguardi, piccole conquiste quotidiane negli ultimi 35 anni Maurizio Magno, di Almenno San Salvatore, stando accanto alla figlia Valentina, nata con una sindrome rara che secondo i medici non le avrebbe consentito neppure di sopravvivere. Strada facendo, da quasi vent’anni, ha messo la sua esperienza a servizio del Gruppo del Sorriso di cui oggi è presidente: una quindicina di volontari che si impegnano in attività e progetti rivolti a persone con disabilità. “L’idea è nata trent’anni fa – racconta Maurizio – da un appello lanciato da una giovane tetraplegica, Tina Salvi, che oggi non c’è più, e allora ha segnalato quante difficoltà debba affrontare una persona che non può muoversi e gestirsi autonomamente”.

Tina, una giovane che tutti in paese ricordano per il suo carattere solare e la sua determinazione diceva: “Per una persona normale fare le cose più semplici è un fatto naturale, ma per me il solo poter stare seduta, mangiare da sola, scrivere, è come scalare l’Everest”. Il desiderio di aiutarla, di renderle la vita più facile, ha messo in moto un circolo virtuoso, da cui nel 1987 è nato il gruppo di volontariato, costituito poi in onlus (organizzazione non lucrativa ad utilità sociale) nel 2011.

Attualmente ne fanno parte una quindicina di volontari e sono una decina i ragazzi seguiti, prevalentemente di Almenno San Salvatore, ma anche di altri paesi della Valle.

In questi anni ha avviato molti rapporti di collaborazione con altre realtà attive nel mondo della disabilità: dalla Cooperativa Lavorare insieme all’Anfass e molte altre ancora, costruendo progetti comuni. Partecipa da sempre alle attività della parrocchia e dell’oratorio.

“Ci siamo occupati soprattutto del tempo libero – continua Maurizio -, organizzando passeggiate, concerti, spettacoli teatrali, gite, corsi in piscina, ippoterapia, per offrire occasioni di incontro e di scambio ai ragazzi e alle famiglie”.

Nel 2004 in collaborazione con il Comune e con Lavorare insieme ha dato vita – nella struttura preesistente del “Centro delle mille idee” – alla Casa del Sorriso, un servizio che promuove attività pomeridiane rivolte a persone con disabilità che hanno terminato l’obbligo scolastico: “Quando questi ragazzi terminano la scuola – afferma Maurizio – si ritrovano abbandonati a se stessi, e le famiglie spesso non sanno più a chi rivolgersi per ottenere aiuto. È un problema serio e noi lo sappiamo bene”. Offrire momenti di svago e coltivare amicizia e vicinanza, però, nell’ultimo anno, segnato dalla pandemia, è diventato molto più difficile: “Ci abbiamo pensato a lungo – sottolinea Maurizio – poi ci è venuta l’idea di offrire ai ragazzi trattamenti di fisioterapia domiciliare per due volte alla settimana. Non facciamo niente di speciale ma ce la mettiamo tutta per fare la differenza nelle vite delle persone”. Il territorio negli anni ha mostrato sensibilità e generosità contribuendo in tanti modi a sostenere le iniziative organizzate, con la consapevolezza di quanto possano essere importanti per persone e famiglie più fragili.
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Il Gruppo del Sorriso in gita a Mantova