Credenti in bilico. La fede di fronte alle fratture dell’esistenza.

La proposta di lettura della Biblioteca diocesana del Seminario Giovanni XXIII di Bergamo: Credenti in bilico. La fede di fronte alle fratture dell’esistenza“, di Sabina Baral e Alberto Corsani.

Il saggio, curato da Sabina Baral, responsabile della segreteria del moderatore della Tavola valdese, e Alberto Corsani, direttore del settimanale “Riforma”, consegna al lettore uno sguardo dialogico sulla testimonianza della fede oggi e sull’essere credenti in un mondo attraversato da precarietà e fratture sempre più evidenti. Ciò che emerge come filo conduttore tra i diversi contributi raccolti è proprio il tema della fragilità e della mancanza da cui, tuttavia, può sempre nascere qualcosa di fecondo

Da prospettive e discipline diverse, quindi, i vari interlocutori si interrogano sul modo in cui la teologia e le chiese cristiane si confrontano con i drammi del presente, la fine delle “grandi narrazioni” e le nuove richieste di senso.

Secondo lo psicoanalista Massimo Recalcati sarebbe l’esperienza vissuta dalle singole persone a offrire le migliori forme di testimonianza; il teologo cattolico Bruno Forte mette in luce il legame tra l’atto di credere e la scelta di affidarsi a Dio; la saggista e storica Bruna Peyrot sottolinea la necessità di valorizzare l’individuo senza cadere nel soggettivismo; Stefano Levi Della Torre ci ricorda che “la verità non è tanto un oggetto da conoscere quanto una relazione da costruire”; lo scrittore Eraldo Affinati si sofferma sul potere delle parole in quanto elemento di comunione tra le persone; la poetessa Vivian Lamarque mostra come la poesia, accostandosi al mistero delle cose, possa esprimere al meglio le ragioni del nostro vivere e del nostro dolore; Michel Kocher, teologo e giornalista svizzero, affronta il tema della sfida comunicativa delle chiese alla luce dei cambiamenti che stiamo vivendo; la pastora valdese Elisabetta Ribet si interroga sul senso della teologia oggi e, infine, il pastore Gianni Genre fa riflettere il lettore sull’ineluttabilità della fede a partire dalla sua esperienza personale.

Un saggio ricco di suggestioni, insomma, in cui le fratture dell’esistenza e della fede sono accolte e condivise perché luoghi nei quali, scrive Genre, “si è sperimentato l’amore di Dio che pure ci ha stremati”. 

Chiara Maino