Pasqua, gli auguri di suor Chiara: “È un invito a rialzarsi, ad aprirci alla luce”

Care sorelle,
è la seconda volta che festeggiamo la Pasqua in zona rossa. Quest’anno siamo stati anche messi alla prova dal lungo periodo di restrizioni dovute alla pandemia. Vedo tanta gente che continua ad andare avanti facendo finta che non sia cambiato niente, anche se per me è chiaro che non sia così, e lo dico con un po’ di tristezza. Che cosa possiamo augurarci? Che cosa ci sarà nei vostri auguri e nelle vostre preghiere, per le persone vicine e per il mondo? 

Lucrezia

Cara Lucrezia, la Pasqua ci raggiunge anche in questo tempo segnato dalle restrizioni per la pandemia che ancora una volta condizionano e limitano la vita. Il Signore risorge proprio ora, per donarci la possibilità di risignificare con lui il nostro “oggi”. Per noi risuona l’invito dei Vangeli a rialzarci, a risorgere, a togliere le pietre dei nostri sepolcri e aprirci alla luce che vuole illuminare la nostra esistenza. Rimuoviamo le pietre dello scoraggiamento e della sfiducia per vivere con fede questo tempo abitato dal Risorto. Lui è con noi e lo sarà fino alla fine del mondo. Certo, noi ci aspetteremmo che risolvesse tutti problemi legati alla pandemia, alle ingiustizie, ai disequilibri e alle guerre che feriscono l’umanità, ma questo è nostra responsabilità.

Gesù con la sua Pasqua non ha cancellato il male e il peccato, ma l’ha redento. Con la sua morte ci ha indicato la via: di un amore che non ha confini, di uno spreco che non misura nulla, ma tutto offre di sé per la vita del mondo. La croce pasquale risplende umilmente attraverso uomini e donne segnati da questo amore, i quali instancabilmente ricostruiscono, rammendano il tessuto delle relazioni contro le forze del male che incombono nella storia personale e dell’umanità. Uomini e donne nei quali l’angoscia si trasforma in confidenza, la guerra in pace, l’odio in bontà disinteressata. Dobbiamo chiedere la grazia di fuggire dalla paura di abitare il reale in tutta la sua complessità fino a farcene crocifiggere. Il presente è il momento che ci è dato da vivere in pienezza anche nella sua dimensione di fatica e di prova. Attingiamo forza e luce dal Signore: lasciamoci stupire dal suo amore smisurato, dalla sofferenza che ha portato per noi. Lui ci doni uno sguardo capace di vedere il bene dentro l’umile quotidiano, fatto di piccoli gesti, di piccole attenzioni che sono segno di una cura fraterna, di vita nuova. La Resurrezione è all’opera attraverso sentieri sconosciuti o mal conosciuti e noi possiamo divenire questi sentieri.

Cerchiamo in questa Pasqua di essere dei viventi, che nemmeno senza saperlo sprigionano attraverso le parole, i gesti, i silenziosi, i si e i no del quotidiano, il coraggio di essere di Cristo. Allora tutte le situazioni di morte, tutti i momenti di stanchezza, di scoraggiamento, se noi li vivremo stringendoci a Cristo, potranno divenire via di salvezza e di resurrezione. Cara Lucrezia, questa Pasqua rinnovi tutta la tua esistenza e ti renda, come le donne che hanno seguito Gesù, annunciatrice appassionata della sua resurrezione. Non guardare con nostalgia il passato, fa del presente il luogo in cui ricalcare le orme del crocifisso risorto, senza indietreggiare di fronte alle inevitabili difficoltà o sconfitte. Sii certa della presenza dello Spirito che ti accompagna e ispira i tuoi pass: Lui è colui che fa cose nuove e ci ricorda le parole del Signore, perché le possiamo vivere nel nostro tempo. 

Allora ogni giorno sarà Pasqua. Auguri!