Cresci alla velocità della luce. Ma cerca sempre di restare un po’ bambino

  • “Vieni qui Tommy, ci penso io”. Prende un fazzolettino, blocca il fratello in un angolo e senza alcuna incertezza gli infila le dita in bocca pronta ad afferrare il dentino che dondola. “UUhh ma come sei coraggioso, resisti ancora un pochino, è quasi tutto staccato, vedrai che tra un attimo cadrà”.

Tommaso mi guarda con quel suo sguardo, dolce e rassegnato al tempo stesso, che dice tutto. Dice che questa sorellina è un po’ troppo invadente, dice che lui vuole un bene pazzesco a questa bimba, ma lei è proprio pesantuccia. Fa la maestrina insegnandogli l’inglese, piazzandolo davanti alla sua lavagna gigante senza possibilità di replica (cosa che solo Tommy può sopportare, dopo una mattinata in Dad e i compiti da fare), fa l’arbitro delle sue partite giocate tra divano e calorifero (interrompendole continuamente proprio sul più bello), fa da mammina bis rimproverandolo se non si lava bene le mani (“no Tommy, guarda bene, si strofinano così, mica come se l’acqua ti facesse schifo”).

Lui la guarda tenero, la sopporta per un po’. “Alice, sei sicura che riesci a togliermelo, il dente?! Non tirar via quello sbagliato però neeee!”. Lei sorride ma non molla. Perché è testarda e orgogliosa. Finché trova una scusa per desistere. “No. Niente. Non è il momento. Devi aspettare il momento giusto, capito?! Ora andiamo in giardino che mi devi aiutare a tagliare l’erba. Prendi le forbicine”. Per fortuna, giunto al limite, Tommaso parte al contrattacco. A volte si lamenta, altre volte cerca di proporre alternative, in ogni caso sa che l’impresa richiederà esperienza e dedizione. Anche se è lui il fratello maggiore, anche se è il doppio di lei e potrebbe bloccarla con un dito.

“Facciamo così. Andiamo nel bosco. Così raccogliamo un po’ di fiori. Tipo il tarassaco che poi ci facciamo la frittata con la mamma. E cerchiamo fossili di dinosauro, come quelli dall’altra volta. Mamma, usciamo nel boschetto qui fuori?!”. Sì, usciamo. Ho voglia di sole, di primavera, di passeggiate, di cose belle. Fino allo scorso anno mi inventavo avventure da fare insieme. Ora lo fate voi due. E io non sono più poi così essenziale, potrei anche starmene a casa, ma è meraviglioso guardarvi da lontano.

Mi godo tutti questi attimi consapevole che state crescendo alla velocità della luce. Vi guardo mentre chiacchierate, litigate, ridete, inventate, decidete.

  • “Mamma, hai un fazzoletto?”
  • “Cavoli Tommy no, come sempre sono un danno e sono uscita senza niente…per cosa ti serve?”
  • Mi sono tolto il dente, ma ad Alice lo dico dopo, così finiamo il gioco. Puoi tenerlo tu?

Forte, il mio Tommy. Sa farmi sorridere e commuovere, sa sorprendermi ogni volta, sa insegnarmi la pazienza e la capacità di guardare oltre. Ha sette anni eppure spesso mi sembra tanto, troppo grande.

  • “Mamma, stanotte dici che passerà la fatina dei denti?”

Certo Tommy. Ma tu resta sempre un po’ bambino, me lo prometti?!