Estate nel segno della speranza: gli oratori iniziano a progettare i Cre

Oggi pensare all’estate è un atto di speranza. È un pensiero dovuto dopo i tanti sacrifici che bambini, ragazzi, adolescenti e giovani hanno fatto nell’ultimo anno per contrastare la pandemia e gli oratori, ancora una volta, rispondono “presente!”. Da ieri è ufficialmente iniziato il cammino che accompagnerà le comunità cristiane alla prossima estate e il primo passo è stato fatto in diretta su BergamoTV grazie alla trasmissione “Bergamo in diretta” condotta da Giorgio Bardaglio. È stata un’occasione preziosa per riflettere insieme sulla prossima estate grazie agli interventi di tanti ospiti che hanno interagito con don Emanuele Poletti, direttore dell’Ufficio Pastorale dell’Età Evolutiva, con prospettiva comune di speranza.

Nella società di oggi si sta avvertendo una stanchezza causata dalla crisi della pandemia a cui è necessario reagire. Una possibile risposta è l’educazione e a sottolinearlo è proprio Papa Francesco in un video-messaggio rilasciato da Vatican News per sollecitare la creazion di un Patto Educativo Globale. “Educare – dice il pontefice – è scommettere sul futuro, significa dare speranza”. Tornare a parlare di Cre-Grest dopo quasi due anni e a quasi un anno dall’esperienza dell’Estate Ragazzi, fa proprio ben sperare. Il buon auspicio viene subito confermato dal dottor Luca Lorini, direttore del Dipartimento di Emergenza e Area Critica dell’ASST-PG23: “Stiamo percorrendo l’ultimo chilometro di un cammino lungo e faticoso. Senza rallentamenti nelle produzioni, abbiamo calcolato che raggiungeremo l’immunità di gregge per il primo di luglio. Ciò non significa che vivremo un’estate senza precauzioni, ma grazie ai vaccini e al clima favorevole ci avvicineremo molto alla normalità”.

Ora la palla passa dai medici agli educatori che sono chiamati a prendersi cura di chi ha subito di più le restrizioni. L’informalità per esprimersi e le proposte alte per misurare i propri talenti sono i bisogni che più si fanno sentire nell’adolescente di oggi. Lo evidenzia prima il professor Enrico Morosini, insegnante del Liceo Lussana, e poi il dottor Pierpaolo Triani, pedagogista dell’Università Cattolica di Milano. “I ragazzi vivono un forte desiderio di tornare al contatto, alla normalità e alla gentilezza – spiega Triani -. Vogliono riprendersi la vita. Noi adulti abbiamo la possibilità di tendere loro la mano. Dobbiamo costruire con loro il prossimo futuro ed essere veramente riconoscenti per il grande sacrificio che hanno fatto fin qui. I giovani hanno dimostrato un grande rispetto per i più fragili. Ora dobbiamo dar loro lo spazio per esprimersi e gli oratori saranno una risorsa preziosa in questa operazione”. Ciascuna comunità cristiana, ognuna con le proprie declinazioni, sarà chiamata ad accogliere l’estate come un’opportunità. Ogni oratorio potrà costruire una proposta creata ad hoc in risposta alle esigenze del territorio come un abito su misura confezionato per l’occasione.

A progettare l’estate, però, non si è da soli. La scorsa estate ci ha insegnato che è possibile camminare insieme per dare maggior forza alla proposta e a testimoniarlo sono le parole di don Luca Bertulessi, curato dell’oratorio di Terno d’Isola. Ricordando l’esperienza di Summerlife, don Luca ha evidenziato come la rete territoriale sia stata fondamentale all’interno del processo: “L’estate ha stimolato la fantasia e le energie dell’oratorio, del territorio e delle tante associazioni di volontari che si sono rese disponibili per realizzare il progetto. È stata la risposta che la comunità di Terno d’Isola ha voluto dare dopo i mesi di profonda crisi”. Il vantaggio della rete, inoltre, non si esaurisce al termine dell’esperienza, ma può essere alimentata anche durante l’anno con iniziative ad ampio raggio che arrivano ad includere tutti i vissuti dei ragazzi. La stessa inclusione che, dopo più di un anno di pandemia, sarà chiesta agli oratori, chiamati ad “andare a suonare i campanelli” come sottolinea Vittorio Bosio, presidente nazionale del CSI. I CRE saranno un’occasione per uscire e tornare a incrociare le vite di ciascun ragazzo. L’accoglienza si innescherà solo se si sarà in grado di andare incontro ai ragazzi comprendendone i vissuti.

Nonostante tutto, la grande questione rimane legata agli adolescenti. Con Summerlife, il loro contribuito è stato ridotto per ragioni dovute alle normative, ma il prossimo CRE si prospetta diverso. “Il protagonismo degli adolescenti negli oratori è sempre stato il motore dell’estate – spiega don Michele Falabretti, responsabile del Servizio Nazionale di Pastorale Giovanile -. Si diventa educatori passo dopo passo grazie all’esperienza. È importante che i ragazzi possano continuare a sperimentare questo servizio e speriamo che la prossima estate possano tornare a viverlo a pieno”. Quella che si ha di fronte è un’estate di speranza, un’opportunità per accogliere le esigenze della comunità. “Gli oratori non si sono mai fermati e per questo bisogna dire un grande grazie a tutti coloro che si spendono quotidianamente – conclude don Emanuele Poletti -. Il cammino per uscire da questa situazione complicata non è ancora finito, ma ci manca l’ultimo tratto. Facciamo ancora uno sforzo e non dimentichiamoci dei giovani. Giochiamo insieme a loro per vincere la partita”.

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