Estate in arrivo. Adolescenti, finalmente tocca a voi

“Gli adolescenti sono quelli che hanno pagato maggiormente il prezzo di questa pandemia”. Quante volte abbiamo sentito questa affermazione, in questi mesi? Personalmente, la reputo condivisibile: tutti, in parte, portiamo i segni di questo tempo faticoso e molte categorie sono state colpite dall’evento pandemico. Tuttavia, è innegabile che i ragazzi della fascia della scuola secondaria di secondo grado abbiano vissuto mesi particolarmente difficili. Da febbraio 2020, pochissima scuola in presenza, rare occasioni di socializzazione, componente così decisiva per i ragazzi in età evolutiva. Per carità, non voglio cadere nell’errore di un’eccessiva radicalizzazione: a scuola, seppur a distanza, hanno sempre potuto andare e, come giustamente diversi affermano, in fondo i nostri ragazzi sono stati al sicuro nelle loro case, con tutte le comodità. Ferme restando le limitazioni, difficili da vivere per questi ragazzi, credo sia importante evitare parallelismi inappropriati, come quelli tra la vita degli adolescenti in questi mesi e quella dei loro coetanei al tempo della guerra mondiale. Riconoscere le criticità e le difficoltà, soprattutto a livello psicologico, che questa situazione ha causato nei nostri ragazzi è doveroso, ma esagerare è sbagliato. Ora, arriva l’estate; le proiezioni che provano a leggere i prossimi mesi parlano della possibilità di tornare a un buon livello di socializzazione, seppur con le dovute attenzioni che i protocolli sanitari ci consegneranno. Gli oratori si stanno preparando. Quest’anno mi sta molto a cuore il fatto che gli adolescenti possano tornare ad essere i grandi protagonisti della vita dei nostri oratori. Potranno tornare a stare insieme e a fare insieme: la condivisione del tempo, certamente nell’informalità, ma anche nel tempo impegnato nel condividere qualcosa da costruire insieme per il bene di tutti, è essenziale. Non basta tornare a stare insieme, occorre che non si perda il livello donativo, per non rischiare una chiusura su di sé e i propri bisogni che condurrebbe, nel tempo, a seri problemi per la società tutta. L’estate in oratorio è una splendida occasione per vivere questo. In queste settimane, ho incontrato diversi ragazzi in età adolescenziale, li ho ascoltati un po’, ho colto la grande fatica nell’uscire di casa o la voglia di stare tra loro, ad esempio presso la casa di un amico che ha la piscina, nei prossimi mesi. Li ho incoraggiati. Va tutto bene, dal fare un giro per il paese insieme, alla biciclettata al lago fino al bagno in piscina con gli amici, ma non va persa l’occasione per trovarsi e ripartire a costruire insieme la comunità, che è il loro futuro. Ho cercato di motivare questi ragazzi, ricordando che davvero ciò che ci aspetta nei prossimi anni è nelle loro mani: noi siamo a disposizione per aiutarli ad assumere questa responsabilità che non possono rifiutare, perché la vita la impone. Spero anche i genitori mi aiuteranno ad incoraggiare i loro ragazzi: non è tempo per chiudersi in casa con i videogiochi o per vagare senza meta. È tempo prezioso per ripartire, insieme, con gioia e buona volontà.