Il codice Moroni: mostra ad Albino per i 400 anni dalla nascita

«Il codice Moroni. Storytelling di un pittore del Rinascimento: luoghi, persone, cose che parlano a noi» è il titolo della mostra inaugurata mercoledì pomeriggio 2 giugno ad Albino, paese natale dell’artista, in occasione de 400° anniversario della sua nascita (1521-1579/80). Curata da Barbara Mazzoleni e Orietta Pinessi e promossa da Comune e Parrocchia con l’organizzazione di PromoSerio, la mostra trova spazio nella chiesa parrocchiale di San Giuliano e in quella vicina di San Bartolomeo. È suddivisa in tre sezioni: le prove giovanili, i ritratti (in cui il pittore albinese eccelleva), i quadri a tema religioso. La mostra è stata inserita nell’ottica dello «storytelling», cioè di affabulazione, atto del narrare che usa lo stile della narrazione inquadrando il tutto in una logica di senso. Nell’antica chiesa di San Bartolomeo sono esposte riproduzioni di alcuni fra i più famosi ritratti del Moroni, con accanto anche la ricostruzione dei colori che usava, le stoffe, gli abiti, i documenti. Nella chiesa parrocchiale di San Giuliano invece, si possono ammirare tue tele dell’artista albinese («La Trinità» e «La Crocifissione») mentre nelle sagrestie sono collocati diversi stendardi, fra qui quello della «Visitazione», che fa da logo alla mostra. L’esposizione dà il via a una folta serie di iniziative culturali di vario genere in diverse località e itinerari artistici (alcuni ancora da definire, fra cui la visita di Palazzo Moroni in Pignolo) che dureranno fino all’aprile 2022.

«Questa mostra molto attesa – ha affermato il sindaco Fabio Terzi aprendo l’incontro, svoltosi all’aperto – vuole essere un abbraccio reciproco fra la gente di Albino e il Moroni in questi momenti di speranza nella ripartenza per riconquistare la quotidianità che era venuta meno per la pandemia. Per testimoniare visivamente questo abbraccio reciproco, come icona della mostra è stato scelto lo stendardo del Moroni raffigurante l’abbraccio fra Maria Santissima e la cugina Elisabetta, da poco restaurato». «Questa mostra – ha aggiunto il parroco don Giuseppe Locatelli – fa scoprire il Moroni non soltanto come capace ritrattista, ma anche come capace pittore religioso». «Questo evento – ha detto Maurizio Forchini, presidente di PromoSerio – contribuirà a far meglio conoscere la nostra valle grazie all’eredità di uno dei suoi più grandi artisti». «Per questa mostra – hanno affermato le curatrici Barbara Mazzoleni e Orietta Pinessi – siamo partiti con questa idea: ma conosciamo veramente il Moroni? Fino ad anni recenti nella critica ufficiale permaneva uno stereotipo, che ormai è considerato superato, cioè “Moroni bravo ritrattista, ma un po’ meno come pittore sacro”. Questa mostra invece farà conoscere meglio l’artista sotto i due aspetti, anche perché nelle sue opere a tema sacro emerge evidente la sua cultura religiosa, chiaramente legata alla Controriforma. Inoltre, fra i suoi ritratti sono stati raffigurati personaggi che hanno intrecciato la loro storia con quella di Albino».

La mostra «Il Codice Moroni» (corredata da un agile catalogo) ad Albino resterà aperta fino al 22 agosto nelle due chiese albinesi a ingresso gratuito nei seguenti orari: giovedì e venerdì dalle 15 alle 19, sabato dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15 alle 20,30, domenica stessi orari di sabato, ma chiusura alle 18. Durante le Messe nella chiesa parrocchiale di Albino le visite del pubblico non saranno consentite. Sabato e domenica vige l’obbligo della prenotazione con almeno un giorno di anticipo (www.valseriana.eu). Per visite guidate per gruppi in altri orari contattare 035-704063.