Iscritto5 Ottobre 2015
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C’è una virtù, perché tale può definirsi, che non è stata annoverata fra le cardinali e forse non ha mai ambito ad esserlo. È la virtù della tenerezza, un’attitudine mite, un modo d’essere, una propensione di accoglienza dell’altro che passa attraverso un alfabeto nascosto di gesti ed espressioni.
Gli esami non finiscono mai e le pagelle affiorano ancora nei sogni di tanti di noi: si tratta di sapersi mettere alla prova, nella convinzione che nessuna pagella potrà mai descrivere compiutamente la profondità della persona.