Mister B.

Chiesa cattolica italiana e Berlusconi: a quando un esame di coscienza? È la domanda pressante con la quale il giornalista Aldo Maria Valli chiamava in causa recentemente la Chiesa cattolica italiana davanti all’opinione pubblica e probabilmente anche davanti alla storia a proposito del tormentone Berlusconi.

IL “GUITTO DI ARCORE” E IL SILENZIO DEI CATTOLICI

Scrive il rinomato giornalista: Ora una domanda che riguarda i cattolici e le gerarchie. Come è stato possibile che per tanti, troppi anni la Chiesa istituzionale e un largo numero di sedicenti cattolici abbiano appoggiato quest’uomo?

È una vecchia domanda che tuttavia non ha mai trovato risposta. Forse perché rispondere… equivarrebbe a mostrare il vuoto culturale di un soggetto, il cattolico medio italiano, che sia sotto la Dc sia, e a maggior ragione, sotto l’ombrello berlusconiano non è mai stato abituato a pensare con la propria testa… accontentandosi di parole d’ordine vuote. Procedere con questo esame di coscienza equivarrebbe alla fin fine a mostrare il tradimento del Vangelo operato da tanti, sia chierici sia laici cattolici, che il berlusconismo o l’hanno sposato in pieno o l’hanno tollerato in silenzio o hanno cercato di utilizzarlo.

Fare questo esame di coscienza equivarrebbe a chiedersi come e perché politici molto solerti nello sbandierare la loro cattolicità abbiano deciso di militare sotto le insegne truffaldine del guitto. Fare un tale esame di coscienza equivarrebbe a dimostrare che gran parte dei cattolici non sanno nemmeno che cosa sia la parresia, la libertà e la capacità di dire tutto, senza reticenze e senza sotterfugi interessati.

LA LEGA, I GRILLINI E GLI ALTRI

La verità è che la Chiesa italiana e gran parte dei cattolici, se si studia il loro rapporto con il guitto di Arcore, hanno sulla coscienza gravi peccati, sia di connivenza sia di omissione. Per tutte queste ragioni l’esame di coscienza non ci sarà e chi proverà a farlo, dentro il mondo cattolico, sarà guardato per lo più con fastidio e messo ai margini, come del resto è già avvenuto durante il regno del guitto.

Come si vede, domande dure ma innegabilmente pertinenti. Devo dire però che domande simili e ugualmente dure e pertinenti le ho sentite rivolgere ai cattolici a riguardo del loro atteggiamento verso altri bersagli: per esempio, verso la sinistra nelle sue diverse gradazioni, verso alla Lega,verso i grillini (per limitarci all’Italia). Ognuna di queste formazioni politiche ha le sue belle e vistose contraddizioni con la fede cattolica. Potrebbe essere utile e istruttivo ripercorrere l’articolo di Valli sostituendo a Berlusconi, che so, un Bossi, un Grillo, un Bersani, un Ingroia, o un Vendola, o un Pannella.

COME E QUANDO PARLARE?

Ma poi sarebbe interessante sapere che cosa s’intende quando si dice cattolici? I semplici battezzati? (Tutti i sopracitati sono battezzati…). Gli impegnati? (Di cattolici impegnati c’è abbondanza in tutti partiti). S’intendono i preti? I Vescovi? Il Papa? Guarda un po’ che cosa succede a questi: se tacciono, perché tacciono? Perché non parlano? Quando parlano, perché parlano? Perché s’impicciano? Perché non stanno zitti?

Ti immagini se io nel mio piccolo dovessi ogni domenica attaccare qualcuno “con parresia”, direttamente in nome del Vangelo? A che livello dovrei cominciare? Dal sindaco? Dal Presidente della Provincia? Da quello della Regione? o più in alto? È poi quella la sede più adatta di questo genere di discorsi? Ti risulta che Gesù abbia fatto qualcosa del genere ai suoi tempi? E S.Paolo che arrivava a raccomandare di pregare per chi era al potere, quando a Roma imperava Nerone?

Io darei un consiglio al Valli e a chi davvero tiene a conoscere il pensiero della Chiesa su ogni tema di attualità? Perché non legge anche Avvenire, “il giornale dei Vescovi italiani”? Si vedrà bel chiaro che il rimprovero al silenzio o alla latitanza dei cattolici se lo può risparmiare.