Solitudine, dolore, la sensazione di essere separati dal mondo, a volte una vera e propria “guerra” che trascina con sé cose e affetti: ecco cosa porta con sé la fine di un matrimonio. Una “frattura” ancora più forte per chi è credente perché aggiunge anche un distacco da alcuni aspetti della vita della comunità, l’impossibilità di partecipare ai sacramenti, la sensazione quindi di essere“ fuori”.
IL GRUPPO “LA CASA”
E se poi la vita ricomincia, con una nuova unione – e altri figli magari – questo incontro resta, per la Chiesa, “irregolare”. Un’altra ferita. E allora che cosa fare? «Vedo la Chiesa come un ospedale dopo la battaglia – ha detto Papa Francesco – impegnata a curare le ferite». E ancora «Noi dobbiamo accompagnare le persone. Dio è nella vita di ognuno».
È su questa linea anche “La casa”, gruppo diocesano che accompagna il percorso cristiano di persone separate e divorziate: è stato uno dei primi di questo genere in Italia, nel tempo è cresciuto, ora offre diverse opportunità.
La prima: essere ascoltati. «Ce n’è sempre molto bisogno – spiega monsignor Eugenio Zanetti, responsabile del gruppo La casa – ecco perché stiamo lavorando per far diventare i dieci gruppi di preghiera già presenti sul territorio della diocesi dei veri e propri punti di primo ascolto».
I percorsi dei gruppi di ascolto e preghiera, che si propongono come “momenti di ricarica spirituale” stanno ripartendo proprio in questi giorni in tutta la diocesi: a Bergamo alla Comunità del Paradiso (via Cattaneo 7), a Montello, a Baccanello di Calusco d’Adda, a Martinengo, a San Pellegrino, a Villa d’Ogna, a Villongo San Filastro, a Verdello, a Foppenico, ad Almenno San Salvatore.
GLI INCONTRI DI CONFRONTO E FORMAZIONE
Parte invece proprio questa sera (17 ottobre) alle 20,30 una serie di incontri di confronto e di formazione sempre alla Comunità del Paradiso: per un giovedì al mese, lungo tutto l’anno c’è la possibilità di vedersi, confrontare le proprie esperienze, farle diventare un cammino dentro la Chiesa. «C’è un gruppo di accoglienza – spiega monsignor Zanetti – per chi arriva al gruppo per la prima volta e ha bisogno di affrontare le domande più urgenti che la situazione di separazione o divorzio pone nel contesto della famiglia, della società e della vita comunitaria». Ci sono poi itinerari diversificati per chi ha già partecipato a questo gruppo negli anni scorsi: «Sono percorsi – aggiunge don Zanetti – che aiutano a rileggere la propria esperienza, a medicare le ferite che si sono provocate e subite nel corso del naufragio della relazione e, per chi lo desidera, aiutano a rientrare poi nelle comunità di origine con una consapevolezza e una maturità rinnovata». Una maturità che si può esprimere con un nuovo stile di partecipazione alla vita delle parrocchie oppure con un aiuto alle attività del gruppo nel quale si è già inseriti.
I PERCORSI PARTICOLARI
Accanto agli incontri di formazione del giovedì, nel tempo sono nati poi due “percorsi particolari” di gruppo: uno accompagna le persone che decidono di restare fedeli al matrimonio anche dopo la separazione e il divorzio, quindi senza intraprendere una nuova unione. «È una scelta coraggiosa – sottolinea monsignor Zanetti -. Per questo è importante poter offrire a queste persone motivazioni, strumenti e solidarietà».
C’è poi un percorso dedicato a chi, dopo il divorzio, ha costruito una nuova unione stabile e si è risposato civilmente: «È chiaro – osserva monsignor Zanetti – che per la Chiesa cattolica il matrimonio è indissolubile, perciò la situazione di un secondo matrimonio resta irregolare. Ma attraverso questo percorso ci proponiamo di aiutare queste persone a trovare comunque il loro posto nelle comunità nel modo più adatto possibile».
Per partecipare bisogna prendere contatto con i responsabili del gruppo: il numero di riferimento è 035278224. Il sito internet del gruppo è www.lacasabg.it .