Un soprassalto di coscienza

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

UN SOPRASSALTO DI COSCIENZA

Seguendo da cittadino appassionato le vicende politiche nazionali ho sempre più l’impressione che un po’ tutte le forze politiche sono ancora troppo animate da vecchie logiche e ciò rimane un ostacolo nel dare l’avvio a quella fase politica nuova sempre più invocata ma finora disattesa.

Qualcosa però sembra muoversi in questa direzione e lo dimostra ciò che sta accadendo all’interno del Pd e del Pdl, ma anche dentro lo stesso M5S e ora pure in Scelta Civica, nei quali sono in atto delicatissimi confronti dai toni anche molto duri e i cui esiti, tuttora molto incerti, potranno rivelarsi determinanti per il loro stesso futuro: certo, tutto dipenderà dalla capacità che avranno di essere liberi da leadership personalistiche, dal continuo conflitto causato dal voler imporsi ad ogni costo gli uni sugli altri, dal guardare esasperatamente al palazzo invece che al benedel Paese.

In questo senso quindi condivido pienamente quanto ha affermato recentemente Gaetano Quagliariello, Ministro per le riforme costituzionali: Occorre sgombrare il campo dall’illusione di poter porre rimedio ai gravi deficit di capacità decisionale, di stabilità e di rappresentatività con un ennesimo intervento sul solo sistema elettorale oppure affidandosi alle esclusive dinamiche spontanee dei partiti politici. Le riforme servono anche a promuovere un processo di rafforzamento e rigenerazione dei partiti, che li renda capaci di dialogare al proprio interno e tra loro, facendo prevalere le ragioni dell’unità piuttosto che quelle del conflitto e della sterile e talvolta aprioristica contrapposizione.

Per fare questo occorre allora che il governo possa operare con stabilità, naturalmente per un periodo limitato, e non solo perché è fondamentale per il bene del Paese ma proprio perché conviene anche a tutti loro in quanto offre ad essi l’imperdibile opportunità (l’ultima chance?) di mettere indispensabilmente mano proprio a quelle non più rinviabili riforme costituzionali; così come altrettanto urgente è la necessità di ricucire una frattura apparentemente insanabile nella nostra realtà politica e cioè di ricreare quella relazione vitale tra i cittadini e suoi rappresentanti, presupposto di una democrazia partecipativa e deliberativa.

È inutile quindi illudersi pensando che tutto si risolva andando a nuove elezioni in quanto se non verranno attuate prima le due premesse che sono state sottolineate sopra sarebbe davvero da irresponsabili perché si andrebbe incontro ad un annunciato suicidio collettivo, a maggior ragione se si è anche consapevoli che esse fanno parte di quelle condizioni imprescindibili perché l’Italia torni di nuovo ad essere considerata realmente una protagonista affidabile sulla scena politica internazionale.

Affinché dunque l’agire di tutte le forze politiche possa avviarsi verso un radicale cambiamento di mentalità così da tornare a rendere credibile con la loro azione che davvero la politica è passione, disinteresse, amore per il proprio paese, capacità di rinnovare le istituzioni rendendole più trasparenti e capaci di decidere, di essere veramente un “ponte” fra cittadini, società e istituzioni, come veicolo di socializzazione e consolidamento della democrazia, dobbiamo mobilitarci per chiedere insieme e in modo pressante, dentro i differenti partiti in cui ci si trova ad agire e come cittadini ai quali sta a cuore l’esercizio responsabilmente della propria sovranità, che proprio tutti si rendano conto che adesso serve un deciso… SOPRASSALTO DI COSCIENZA!

Pinuccio Spini

 

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