Missione catechesi

1500 catechisti all’incontro con il vescovo in Seminario. Catechisti insieme, animati dalla gioia, dall’entusiasmo, ma talvolta appesantiti dalla fatica, dallo sconforto, dalla delusione. La catechesi è terra di missione che presenta, nel nostro tempo, l’incontro con un mondo nuovo, ben diverso da quello di qualche decennio fa. «Vincete la paura, il risentimento, la rassegnazione» ha detto loro monsignor Francesco Beschi. 1500. È un numero che dice che nessuno è solo in questo servizio e che il vescovo è con loro. «La mia consapevolezza profonda del vostro servizio è anche nel momento più concreto in cui lo vivete».

UNA REALTA’ DIVERSA

In 1500 a pregare, ad ascoltare e a riflettere, sullo spunto, nella prima parte del pomeriggio, delle parole di don Massimo Epis che ha invitato a lasciarsi alle spalle alcune facili tentazioni, come quella del giudizio tranciante e aggressivo verso una realtà completamente mutata rispetto al tempo passato. Un tempo che fa accarezzare spesso la nostalgia. «La nostalgia tradisce i ricordi, ci fa perdere le proporzioni e la bellezza del presente». L’invito quindi ad essere vigilanti, davanti all’insidia di chiudersi nel profilo di “cristiani light”, come ha indicato Papa Francesco, senza accontentarsi di un cristianesimo di facciata. Non si è soli e poco vale il contare solo sulle proprie forze, sulle proprie competenze. «La misura della tua testimonianza di catechista non la devi prendere sul consenso che ottieni, ma dal desiderio di Colui che ti spinge. C’è bisogno di donne e uomini che dalla fede attingano forza per una bontà che guarisce e per una speranza che infonde coraggio». La catechesi è quindi un’esperienza da vivere insieme. «Un atto ecclesiale, – ha spiegato don Epis – animato da fiducia nel mondo e passione per la fraternità». Il vescovo ha invitato i catechisti ad andare incontro, non solo ai più piccoli, ai ragazzi, ma di aprire l’orizzonte verso un cammino di formazione teso alla catechesi degli adulti, in un servizio tra fratelli adulti. Riprendendo poi il pensiero di Papa Francesco, ha sottolineato come questo servizio non sia «solo fare catechismo, ma essere catechisti, in un ministero che deve continuare a respirare dell’aria della Chiesa». L’incontro, conclusosi con la liturgia della Parola e con il mandato del Vescovo ai catechisti, ha lasciato nei catechisti molti spunti di riflessione.

FEDE E GIOIA

«Sono felice quando riesco ai dire ai ragazzi la mia gioia di essere cristiana – dice Orsola della parrocchia di Sant’Anna in città –. Credo che il linguaggio più bello sia quello di riprendere la Parola, raccontandola ai ragazzi, per parlare loro di Gesù e di un incontro possibile. C’è bisogno di ascoltare e di insegnare loro ad ascoltare. La proposta di una catechesi per adulti sta interrogando anche la nostra parrocchia. Si aprono orizzonti nuovi, che potranno portare anche ad approcci personali più veri. Papa Francesco ci sta insegnando la semplicità nella comunicazione con gli adulti». «Se siamo felici trasmettiamo gioia – aggiunge Luisa di Gorlago – A volte è faticoso riuscire a coinvolgere i ragazzi, ma l’incontro con loro aumenta la gioia. Con le famiglie non sempre è un cammino facile, perché la famiglia è spesso il luogo in cui più si fatica a vivere la fede. Il passo della catechesi agli adulti è ora necessario e fondamentale».

UN IMPEGNO DA VIVERE

«Talvolta siamo preoccupati dei contenuti, – osserva Giuliana di Zogno – ma quello che più ci dovrebbe importare è la nostra crescita nella fede. È la nostra esperienza attraverso i sacramenti, attraverso il nostro stare davanti all’eucaristia che rende possibile la trasmissione della fede ai nostri figli, ai ragazzi nella catechesi. La fede è una cosa molto quotidiana che tutti possiamo vivere, nella preghiera, nei gesti, nelle parole di tutti i giorni ed è a partire da questa esperienza che possiamo crescere. L’impegno che il Vescovo ci consegna è quello di non perdere sapore, di non avere paura, consapevoli che non è tutto nelle nostre mani, ma in quelle di Dio. Possiamo essere insieme donne e uomini di speranza».

PER APPROFONDIRE

La relazione di don Massimo Epis relativa all’incontro del Vescovo con i catechisti.