Voci in preghiera

Una presenza fatta di silenzio e di preghiera, testimonianza di una fede capace di sorreggere e accompagnare la vita della Chiesa e di tutti gli uomini: la Chiesa celebra giovedì 21 novembre l’annuale Giornata Pro Orantibus, un momento per invitare a pregare per le religiose e i religiosi di clausura.

Durante la giornata anche nei monasteri della nostra diocesi saranno celebrate Messe e organizzati momenti di adorazione eucaristica, veglie di preghiera, incontri aperti a quanti vorranno partecipare e alle comunità dove i diversi conventi sono inseriti. «La preghiera – testimonia una giovane monaca del convento del terzo Ordine francescano di Zogno – è il profumo che si dovrebbe diffondere in tutta la Chiesa a sostegno dei più deboli, degli emarginati, per la Chiesa e per il mondo. La nostra sembra a qualcuno una scelta d’altri tempi, ma la vita consacrata e contemplativa porta ad una comunione così intensa con Dio da fare “pazzie” per il Signore e per i fratelli: la nostra vuole essere una scelta di totale disponibilità per la Chiesa e per il mondo».

La giornata Pro orantibus, sottolinea monsignor Alessandro Assolari, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale della vita consacrata, «non riguarda solo le comunità monastiche: tutta la Chiesa è coinvolta in questo momento di preghiera e di riflessione. È una preziosa occasione per prendere coscienza di queste realtà e per riflettere sulla loro presenza nella nostra comunità: è una presenza oggi, forse, un po’ controcorrente, ma molto significativa sia per la vita della Chiesa sia per il mondo moderno».
La realtà dei monasteri di clausura, aggiunge monsignor Assolari, «è un dono del Signore: occorre prendere consapevolezza della presenza nella Chiesa di una vocazione particolare che riguarda tutta la Chiesa. Sono esperienze e scelte di vita che hanno una ricaduta significativa sullo stile del nostro essere Chiesa». Ecco perché, conclude monsignor Assolari, «durante la giornata Pro orantibus la Chiesa vuole riflettere sulla presenza di queste persone che hanno fatto della preghiera la loro vocazione all’interno della Chiesa. La loro è una vita offerta per la Chiesa in modo radicale».