E’ iniziato l’avvento. Strano avvento, questo. Fa parte di questo passaggio dell’anno liturgico il tema dell’attesa e, insieme, del cammino verso il Natale. Il quale Natale, poi, sarà, a sua volta, pieno di spostamenti e di movimenti, da Nazaret a Betlemme, da Betlemme all’Egitto. Per non parlare dei pastori che lasciano i loro greggi e vanno alla grotta e dei Magi che “da lontano” arrivano dal Bambino e degli angeli che “scendono” dai cieli per cantare sopra la grotta dove il Bambino è nato.
MOVIMENTI E INFELICITÀ
Questo continuo “muoversi” tipico dell’Avvento e della festa che l’Avvento prepara trova singolari coincidenze in molti fatti di questi giorni. Arriveranno le inchieste di fine anno e ci racconteranno, ne possiamo essere sicuri fin da ora, che gli italiani si muoveranno di meno per viaggi in Italia e all’estero. Faranno meno turismo. Ma, in compenso, molta gente dovrà viaggiare, sarà costretta a muoversi perché dove si trova non può vivere. Arriveranno ancora barconi, nonostante l’inverno e il brutto tempo, e tanta gente, per un po’ di pane dovrà lasciare casa e affetti. Anche in Italia e anche tra italiani. La responsabile di una comunità di accoglienza mi racconta che una delle ospiti è una giovane sposa che, subito dopo il matrimonio, ha dovuto lasciare il marito in Calabria e venire a Bergamo per il lavoro. “Giù hanno casa ma non hanno lavoro. Qui hanno lavoro ma non hanno casa… Piangeva disperata”, mi racconta. Strano modo di andare verso la felicità e strano destino quello di doversene allontanare proprio nel momento, i primi tempi del matrimonio, nel quale se ne ha più bisogno e se ne ha più diritto. I movimenti di questi giorni sembrano diventati la cifra misteriosa dell’inquietudine e dell’infelicità.
Strani, stranissimi “movimenti” di questo strano avvento.
IL TUO PARERE
Conosci anche tu alcune persone che sono infelici perché costrette a “lasciar lì” tutto e ad andarsene? Vuoi raccontare?