Magico Frozen

Ci sono due nuove principesse nell’universo della Disney: sono le protagoniste di «Frozen», Elsa, che per qualche tratto ricorda la protagonista della celebre fiaba di Andersen «La regina delle nevi», e sua sorella Anna. Sono due personaggi forti e volitivi, due ragazze di oggi: ancora una volta la strada presa dai creativi del colosso americano dei cartoni animati si conferma essere quella di «Ribelle», con grande attenzione alla sensibilità contemporanea e personaggi femminili tutt’altro che fragili e indifesi. Magari il principe azzurro lo aspettano ancora, ma non necessariamente per essere salvate.

Magico lo scenario di questo cartone animato dei registi Chris Buck e Jennifer Lee, con le musiche di Christophe Beck e le canzoni di Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez, creato con grande perizia tecnica, con cura quasi maniacale dei particolari, con citazioni artistiche e letterarie che strizzano l’occhio al pubblico adulto.

Non stupisce quindi che, anche nelle sale bergamasche, in coda per vederlo non ci siano soltanto bambini, e che questa nuova fiaba sia ancora prima in classifica in Italia con oltre 16 milioni di incasso (ha surclassato anche “Cattivissimo me 2”, un tostissimo blockbuster), dopo averne raccolti oltre 300 in tutto il mondo. Anche negli Usa tiene saldo il primo posto.

Il film è un piccolo, affascinante musical: ogni personaggio si presenta con una canzone. Anna racconta la sua infanzia difficile, isolata e protetta nel castello dei genitori, lontana anche dalla sorella maggiore, il suo desiderio di vita e d’amore. Anche Elsa mette in scena la sua solitudine, la difficoltà di convivere con un grande segreto, la fatica di accettarsi così com’è, armata del potere terribile di trasformare in ghiaccio tutto quello che tocca. E poi c’è il fantastico Olaf, pupazzo di neve che, a dispetto della sua natura, sogna di stare al caldo: sa conquistare senza fatica gli sguardi dei più piccoli. E ancora Kristoff, la sua renna Sven, il principe Hans, qualche irresistibile carattere comico, i troll, anche loro grandi protagonisti di siparietti e canzoni.

La storia di «Frozen» parte in sordina, senza fiammate, e prende corpo pian piano, fino a un finale scoppiettante. Al centro c’è il rapporto difficile tra due sorelle molto diverse tra loro, separate da un segreto. Ogni personaggio compie una parabola, in questo inaspettato piccolo romanzo di formazione: Elsa impara a dominare il suo potere, Anna a distinguere cosa significa il vero amore, insieme capiscono quanto coraggio ci vuole per combattere contro «l’inverno senza fine» che rischia di uccidere il loro paese, Arendelle. E alla fine i legami della famiglia risultano più importanti di tutto, perfino sull’amore romantico, del quale vengono mostrati (insolito, in un film per bambini) anche i rischi, la doppiezza e la fragilità. Tutto questo tra abiti, saloni, atmosfere magiche che sembrano ispirate dal pennello di Vermeer. Un film di delicata bellezza, per gli occhi e per il cuore, e davvero per tutti.