Bambini pigri

In Lombardia un bambino su 5 non fa moto e sport nel tempo libero. Su alcuni pesa la crisi economica: i primi tagli si fanno su tutto quello che appare superfluo, comprese le attività extrascolastiche. E quando c’è da spostarsi 3 su 10 lo fanno in auto, il 22 per cento soltanto a piedi, il 10% in bici. Quando si tratta di mettersi a tavola, poi, i bambini non sono attenti alla salute: il 26% non mangia mai la frutta e la verdura, o al massimo lo fa per una o due volte a settimana. L’8 per cento non fa colazione, mentre a Milano ci sono ancora otto famiglie su dieci che hanno l’abitudine di sedersi a tavola a cena.

Sono dati che dicono molto sulle abitudini e la condizione delle famiglie quelli raccolti da Ipsos per Save The Children e Mondelez International Foundation nell’ambito del progetto «Pronti, partenza, via!», partito tre anni fa in 10 città italiane, per la pratica motoria e l’educazione alimentare di bambini e adolescenti. Il progetto, promosso in partnership con Centro Sportivo Italiano (Csi) e Unione Italiana Sport Per tutti (Uisp), proseguirà per tutto il 2014: finora 70.000 minori e adulti beneficiari, 10 aree sportive e verdi recuperate. A raccontarlo una mostra fotografica a Roma alle Scuderie di Palazzo Ruspoli dal 15 al 16 gennaio. Se delle sane abitudini di vita continuano a riguardare una quota ampia di bambini e adolescenti in Italia, tuttavia – complice anche la crisi – i dati  segnalano come una fetta crescente di minori si ritrovi esclusa dalla possibilità di fare per esempio sport e movimento con regolarità, di avere un’alimentazione completa e di godere dei positivi effetti fisici ed emotivi di corretti stili di vita.

LA RICERCA DI IPSOS

A documentarlo è la ricerca su «Lo stile di vita dei bambini e dei ragazzi» realizzata da Ipsos per Save the Children e Mondelez in Italia e presentata oggi, in occasione dei 3 anni di attività di «Pronti, Partenza, Via!», progetto promosso da Save the Children insieme a Mondelez International Foundation nelle aree periferiche di 10 città italiane (Milano, Torino, Genova, Napoli, Catania, Sassari, Palermo, Bari, Ancona, Aprilia) a favore della pratica motoria e sportiva e dell’educazione alimentare dei bambini. L’intervento è realizzato in partnership con Centro Sportivo Italiano (CSI) e Unione Italiana Sport Per tutti (UISP) e proseguirà per tutto il 2014.

Il 20% dei bambini e adolescenti del Nord Ovest  – 1 minore su 5 – non fa alcuna attività motoria nel tempo libero a fronte dell’ 80% di minori che invece fa sport e movimento, si legge nella ricerca. Tra le cause dell’inattività  – secondo i genitori intervistati – la mancanza di voglia e di interesse da parte dei bambini e ragazzi, quindi il costo eccessivo delle strutture,  l’incompatibilità degli orari. A conferma dell’impatto crescente delle difficoltà economiche sugli stili di vita di minori e famiglie anche il dato nazionale su cosa fanno gli stessi genitori nel tempo libero: fra le attività che registrano un ridimensionamento (non lo praticano mai o raramente) vi è infatti lo sport a cui rinuncia il 44% dei genitori italiani (a fronte del 37% nel 2012). Inoltre il tenore di vita familiare è complessivamente sceso: il 47% di madri e padri considera la propria condizione non del tutto o per nulla soddisfacente a fronte del 36% nel 2012.

Analizzando l’opinione dei ragazzi, colpisce la quota rilevante di coloro che assegnano scarso valore all’attività fisica: alla domanda “tra i tuoi amici e compagni come viene considerato uno che pratica sport, fa attività fisica”, il 35% degli under 18 milanesi risponde “in nessun modo particolare, non se ne parla quasi” a fronte invece del 36% che dichiara un’opinione positiva del fare sport e moto. Significativo si conferma, secondo la ricerca, il ruolo della scuola nella promozione delle attività sportive anche se si registra una maggiore indisponibilità di spazi a ciò destinati: il 92% dei ragazzi del Nord Ovest pratica attività nel contesto del programma scolastico. In particolare nella città di Milano il 25% fa attività motoria a scuola 1 volta a settimana, il 64% 2 volte a settimana, l’11% 3-4 volte, riferiscono i genitori intervistati. Un 9% di minori del Nord Ovest, tuttavia, non fa pratica motoria a scuola e ciò si deve soprattutto al fatto che “non è previsto dal programma” e all’assenza di uno spazio attrezzato.

Per quanto riguarda altre occasioni di sport o movimento, la ricerca rileva come la crisi non abbia scalfito il grande utilizzo dell’automobile, anche per percorsi brevi come l’andare a scuola: in media il 43% (3 minori su 10) a Milano si muove in auto mentre il 26% utilizza i mezzi pubblici, il 22% va a piedi e il 10% in bici. Permane l’abitudine a camminare poco, massimo mezz’ora per il 66% dei ragazzini e delle ragazzine di Milano (dato che coincide con la media nazionale) e più di un’ora solo per un segmento limitatissimo di giovani (4%), senza mutamenti d’abitudini rispetto agli anni passati. L’ascensore per raggiungere i piani alti si conferma la scelta di quasi un terzo dei ragazzi (31%) che vivono nel capoluogo lombardo.

A incentivare alcune abitudini sedentarie dei bambini e adolescenti della Lombardia, e in particolare di Milano, c’è poi la fruizione dei media: il tempo trascorso davanti alla TV durante la settimana si conferma significativo : sulla totalità dei minori l’88% la vede per un tempo compreso fra 1 e 3 ore al giorno. È rilevante il tempo dedicato dai ragazzi meneghini ai video-game: ci gioca l’87% (il 12% no), il 24% lo fa mediamente per un tempo compreso fra più di 1 e oltre 3 ore al giorno. Internet lo utilizza il 76% del campione e il 29% vi passa un tempo compreso fra più di 1 ora e le oltre 3 ore.

TEMPO LIBERO AL CHIUSO

In generale i minori italiani stanno molto a casa: il 73%  passa il proprio tempo libero al chiuso (o a casa propria o di amici), a fronte di un 41% che lo trascorre fuori casa all’aperto con gli amici. In Lombardia, in particolare a Milano, a passare il tempo libero in casa propria o di amici – comunque al chiuso – è l’62% di bambini e adolescenti e il 44% dei genitori motiva ciò con l’assenza «di spazi all’aperto dove incontrarsi con gli amici». «La pratica sportiva e motoria dovrebbe essere una parte fondamentale nel processo di crescita di ogni bambino e adolescente. Al contrario, i dati rilevano un numero crescente di minori esclusi da attività così importanti non solo per lo  sviluppo fisico, ma anche cognitivo, relazionale, in una parola per il benessere generale di un bambino o un ragazzo», commenta Valerio Neri Direttore Generale Save the Children Italia. «Le difficoltà economiche che attanagliano sempre più famiglie sicuramente sono una delle cause del minor numero di bambini che ha la possibilità di fare sport e attività fisica, in aggiunta alle poche ore di pratica motoria in orario scolastico e alla scarsa educazione al movimento. Bambini più sedentari, disabituati all’incontro e confronto con i pari, che passano molto tempo a casa, rischiano più di altri non solo di sviluppare patologie ma anche di essere più tristi, depressi, soli».

LE ABITUDINI ALIMENTARI

Il 77% dei genitori milanesi dichiara di conoscere le regole alimentari di base tanto che, per quanto riguarda il consumo di frutta e verdura, ad un 50% di under 18 che l’assume quotidianamente, si affianca un 26% che non ne mangia mai o giusto 1-2 volte a settimana. Per quanto riguarda numero e regolarità dei pasti consumati dai minori milanesi, dalla ricerca emerge un dato critico circa la prima colazione: l’8% non la fa mai mentre il 6% a volte sì, a volte no; inoltre, fra chi la fa, il 12% la fa al bar. Per ciò che concerne il pranzo, il 36% dei ragazzi ha l’opportunità di consumarlo con almeno un genitore, il 36% con i compagni in mensa, il 14% a casa solo.

La presenza della famiglia intorno al tavolo per cena risulta invece una costante nel tempo per quasi l’85% delle famiglie con bambini e ragazzi a Milano, anche se  un convitato che risulta presente con costanza è la TV, accesa sempre nel 35% delle famiglie. La presenza della TV non è certo legata all’assenza di vigilanza genitoriale, ma è anzi una presenza bene accetta dal 50% dei genitori del capoluogo lombardo. Il fuori pasto è un’abitudine che riguarda il 72% circa dei giovani intervistati, con maggiore frequenza al crescere dell’età. Pomeriggio o metà mattina risultano essere i momenti scelti per il break per circa il 79% dei ragazzi intervistati, mentre il 21% dei ragazzi e ragazze fa entrambi gli spuntini al giorno.

IL SOVRAPPESO

In generale l’obesità minorile in Italia appare per i genitori un problema visibile e consueto: i genitori italiani continuano a ritenere – in linea con il passato – che più di un terzo di bambini sia sovrappeso od obesi ed un altro terzo che questa percentuale stia comunque tra il 20% e il 30%. I bambini più piccoli sono, secondo la percezione dei nostri intervistati, colpiti in misura quasi doppia rispetto agli adolescenti. Tuttavia, quando si tratta di valutare lo stato di salute del proprio figlio, a Milano solo il 2% dei genitori ammette un sovrappeso, mentre per il 96% delle famiglie i propri figli sono assolutamente nella norma (c’è poi una quota molto contenuta di bambini dichiarati sotto peso).

«Anche per quanto riguarda  l’alimentazione, accanto a delle buone abitudini, sembrano consolidarsi delle tendenze poco sane, come non mangiare la frutta e verdura, saltare la colazione, concentrare i pasti piuttosto che fare i 5 consigliati al giorno, o mangiare con la tv accesa», spiega ancora Valerio Neri. «Se a cattive abitudini alimentari si associa, come spesso, accade, l’assenza di un’adeguata pratica sportiva e motoria, le conseguenze sul benessere di un bambino o un adolescente, sia sul piano fisico che emotivo, possono diventare rilevanti».

Per tali ragioni Save the Children ha deciso di intervenire e nel 2011 insieme a Mondelez International Foundation e in partnership con il Centro Sportivo Italiano (Csi) e l’Unione Italiana Sport Per tutti (Uisp) ha avviato il progetto  Pronti, Partenza, Via!. L’intervento ha inteso sensibilizzare, informare e coinvolgere bambini, genitori, insegnanti e operatori del settore per promuovere stili di vita più salutari in aree particolarmente disagiate di 10 città italiane distribuite su tutto il territorio nazionale: Torino, Genova, Milano, Aprilia, Ancona, Sassari, Napoli, Bari, Palermo e Catania.

«A distanza di 3 anni sono 70.000 i bambini e gli adulti raggiunti, 10 le aree sportive e verdi anche pubbliche riqualificate e utilizzate per attività motorie, ricreative ed educative, 1.400 i professionisti coinvolti, fra operatori, insegnanti, pediatri, nutrizionisti e cruciale è stato il contributo dei due partner che sin dall’inizio hanno partecipato alla definizione del progetto e ne hanno curato l’implementazione: il Centro Sportivo Italiano e l’Unione Italiana Sport Per tutti», spiega Raffaela  Milano, Direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children Italia. «L’intervento è consistito nel recupero e messa in opera di spazi come campi da gioco, percorsi sportivi, spazi verdi, campi polivalenti, skate e roller park, piste podistiche e ciclabili, con l’obiettivo di farne dei luoghi aperti a tutto il quartiere, contribuendo così a contrastare fenomeni di emarginazione ed esclusione sociale. Inoltre sono state organizzate sessioni informative su alimentazione e stili di vita salutari, all’interno delle scuole primarie e sono stati aperti 10 punti informativi dove le famiglie possono incontrare professionisti, quali nutrizionisti e pediatri», spiega ancora Raffaela Milano.

«Il progetto ha ricevuto anche una valutazione da un ente esterno e indipendente, coadiuvato dall’Università La Sapienza di Roma. Attraverso la somministrazione di questionari ai genitori dei bambini e agli operatori, sono state valutate le ricadute  delle varie azioni portate avanti ed è emerso, tra l’altro, come nei bambini coinvolti sia aumentata la propensione a fare quotidianamente attività che implichino movimento e e ci sia stato un aumento nella consapevolezza delle scelte alimentari, nel corso dell’anno scolastico».

FIno a domani (ingresso gratuito, dalle 10 alle 18) sarà anche possibile visitare la Mostra fotografica ““Pronti, Partenza, via!” presso Palazzo Ruspoli a Roma. Le foto sono state scattate da Francesco Alesi in varie città italiane e rappresentano “I luoghi restituiti ai bambini” – con foto delle strutture sportive, educative o degli spazi cittadini recuperati o riqualificati -,  ritratti dei bambini  –  nella sezione “I protagonisti del progetto”; l’ultima parte della mostra accoglie le foto scattate dai dipendenti di Mondelez in Italia.