Le ali ai piedi

«Lo Spirito mette le ali ai piedi, ci spinge ad andare ovunque». Sono stati proprio i piedi l’immagine guida del convegno missionario diocesano che ha coinvolto nei giorni scorsi oltre duemila persone, ragazzi e adulti. «Sono piedi – sottolinea don Giambattista Boffi, direttore del centro missionario diocesano – che attraversano il mondo, sopportando le difficoltà e la fatica». Bergamo ha una tradizione missionaria molto ricca: «Questo è il novantesimo convegno – sottolinea don Giambattista -, è un anniversario importante e segno di quanto sia ricca la nostra storia». Questo appuntamento straordinario ha rappresentato «il momento giusto per fare il punto del cammino percorso, per riflettere, per rimettersi in gioco, perché viviamo ogni giorno la missione». Alla base c’è «un’attenta cura della propria fede e l’annuncio alle persone che abbiamo accanto». A chi durante il convegno ha chiesto al vescovo “perché si parte per la missione” monsignor Francesco Beschi ha risposto che «Non c’è un perché ma un per chi. I missionari sono partiti per e con Gesù e hanno vissuto la meraviglia di arrivare in una terra e là incontrare Gesù. La missione è un viaggio speciale perché è un viaggio d’amore. Da oggi quello che fate, fatelo per Lui, con Lui e perché altri ragazzi possano incontrarlo. Se avete qualcosa di grande da portare, Gesù vi mette le ali ai piedi». Nella giornata del convegno il vescovo ha consegnato anche il crocifisso a sei giovani che all’inizio di aprile partiranno come missionari laici in Bolivia: Simone Fagiani, 23 anni, di Almenno San Bartolomeo, Aris Mattia, 23 anni, di Montello, Davide Gamba, 24 anni, di Tribulina di Scanzo, Antonio Bettoni, 30 anni, di Villongo San Filastro, Pietro Guerini, 31 anni, di Vertova, Alessandro Manciana, 42 anni, di Brescia. A fare da ispirazione costante, ancora una volta, la figura di Papa Giovanni, «un grande missionario».