Speranze

Quale sarà il futuro di mio figlio? E’ una domanda che tutte le donne in attesa si pongono almeno una volta. Una domanda che si carica di preoccupazioni più forti quando alla gravidanza si accompagna anche la diagnosi di un’anomalia genetica o della sindrome di Down. Ed è proprio questo il quesito che una futura mamma in attesa di un bimbo con sindrome di Down ha posto al CoorDown, il coordinamento associazioni persone Down. Da questo spunto è nata una bellissima campagna di sensibilizzazione Dear Future Mom, lanciata in occasione della Giornata mondiale sulla sindrome di Down, che ricorre il 21 marzo, realizzata in collaborazione con altre otto associazioni internazionali e che adesso si può vedere su Youtube (qui sotto trovate uno degli spot). Ci sono bambini, adolescenti e adulti con sindrome di Down che vengono da tutta Europa e che spiegano nella loro lingua, ma soprattutto con il loro modo di muoversi, con tutti i loro gesti, con i loro grandi sorrisi, perché la vita di un bambino con sindrome di Down può essere felice, proprio come la loro. I motivi sono semplici: potrà imparare a scrivere; potrà viaggiare; potrà andare allo stadio; potrà guadagnare dei soldi e portarla a cena fuori; potrà affittare un appartamento e andare a vivere da solo. Alcune volte sarà molto difficile, quasi impossibile. Ma in fondo sono le stesse cose che fa qualsiasi figlio, e le stesse difficoltà che affronta ogni giorno qualsiasi madre. La felicità di una persona con sindrome di Down, il video lo sottolinea ma senza dirlo, dipende dalle possibilità che la società le offre di essere inclusa e di poter esercitare i propri diritti: una scuola di qualità, il giusto sostegno, gli interventi di riabilitazione, la possibilità di avere un’occupazione.