Crocifissi

«Io ho pianto quando ho visto sui media la notizia di cristiani crocifissi in un certo Paese non cristiano». Così Papa Francesco, durante l’omelia quotidiana celebrata oggi venerdì 2 maggio nella cappella della Domus Sanctae Marthae, ha fatto riferimento al supplizio della croce subito nei giorni scorsi a Raqqa da alcuni prigionieri dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante (ISIL), la fazione jihadista che controlla la città siriana. Le notizie sulle crocifissioni perpetrate dei gruppi jihadisti sono state confermate anche dall’Osservatorio siriano per i diritti dell’Uomo, organizzazione vicina all’opposizione siriana, con base a Londra. Il riferimento ai cristiani messi in croce ha dato ancora modo al Vescovo di Roma di esprimere lo sguardo proprio della fede cristiana sui fatti di persecuzione e di descrivere il miracolo della letizia testimoniata dai martiri cristiani. I martiri di oggi, come gli Apostoli – ha sottolineato Papa Francesco – sono «lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù». La loro è «la gioia di tanti fratelli e sorelle nostre che nella storia hanno sentito questa gioia, questa letizia di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù. E oggi ce ne sono tanti! Pensate che in alcuni Paesi, soltanto per portare il Vangelo, vai in carcere. Tu non puoi portare una croce: ti faranno pagare la multa. Ma il cuore è lieto».