Comunità in scena

«Il santo legno» a Fonteno è stato un successo, ma soprattutto, spiega Walter Spelgatti, uno degli organizzatori, ha fatto sentire che «la comunità della collina c’è». Cinque parrocchie unite, oltre 200 comparse, un pubblico di oltre mille e cinquecento persone. Una giornata dai grandi numeri e dal clima caldissimo, non solo perché c’era il sole.
«Le persone che hanno partecipato – racconta Walter – divise in gruppi hanno lavorato insieme per mesi, confrontando idee e cercando di rendere ogni mansione il più possibile coordinata con le diverse parti che hanno preso parte allo spettacolo. Hanno lavorato le unioni sportive della Collina, la Compagnia della Froschera – gruppo folk di Fonteno, la proloco la Collina, i bambini del catechismo di tutte le parrocchie dei tre paesi con i loro genitori, ma anche tante persone che hanno deciso – chi per il quarto anno consecutivo, chi incuriosito dal successo dei precedenti – di prendere parte allo spettacolo.
Insieme a loro c’erano oltre 100 persone che si sono impegnate per tutte le questioni logistiche: la Protezione Civile di Fonteno con gli amici delle “Iene” per il trasporto del pubblico che non riusciva ad arrivare a piedi in Vister, i volontari della Uildm che hanno allestito un gustoso punto ristoro che ha riscosso grande successo nella cascina che domina l’omonima piana. E poi ancora, muratori, falegnami, fabbri, sarte… Chiunque ha messo a disposizione la propria passione o la propria abilità per la riuscita dell’evento».
Ci voleva un po’ di fatica e una camminata per raggiungere il luogo della rappresentazione: per questo alla vigilia nessuno scommetteva sulla partecipazione. «Pensare che così tanta gente ha “sfidato” la propria resistenza fisica per raggiungere questo luogo a metà montagna – aggiunge Walter Spelgatti – ci ha fatto capire che Golgota è davvero una manifestazione sentita. E tutti hanno percorso questa lunga camminata per poter godere dello spettacolo». E un notevole premio è stata anche la vista sul lago d’Iseo e la Valle Camonica. «Ne sono testimonianza – osserva Walter – le centinaia di foto che in questi giorni stanno spopolando sul web e sui social network (facebook: www.facebook.com/golgota.lacollinadellavita)».
Il sole ha contribuito alla buona riuscita della manifestazione, che per tutti è stata anche una bella giornata da trascorrere insieme all’aria aperta: i bambini si divertivano a giocare nell’erba, le famiglie sotto le piante e stese al sole con le coperte erano felici e rilassate a godersi lo splendido paesaggio naturale. «Penso – commenta Walter – che anche il pubblico venuto da lontano abbia respirato l’aria familiare che l’entusiasmo del progetto di Golgota. La Collina della Vita riesce a dare». Tutti gli ingranaggi della manifestazione si sono incastrati bene, nonostante le difficoltà di gestire e indirizzare così tante persone: «Molte comparse – racconta Walter – per motivi logistici e pratici non avevano mai provato la loro parte. Sapevano cosa dovevano fare dalle mie indicazioni di regia. Ma non appena lo spettacolo è partito sono bastati pochi sguardi e piccoli cenni, ed ogni comparsa era talmente sicura di quello che stava facendo che pareva stessimo provando ininterrottamente da mesi e mesi.Lo spettacolo si è svolto in un profondo silenzio, pubblico commosso e attento, solo i grilli facevano da sottofondo al racconto delle ore più drammatiche dell’agonia di Cristo, mentre verso la montagna rimbombavano i colpi dei martelli che costruivano le croci nel grande campo e le parole dei lettori, forti, struggenti.
Un’occasione per rivivere il periodo pasquale appena passato da un punto di vista diverso, con un linguaggio nuovo e di certo non meno efficace!».
Positivo il bilancio finale: «Tanto anche l’entusiasmo delle comunità – osserva Walter -. Unite, collaborative, costruttive! Tanto sacrificio ripagato grazie all’energia e alla positività della nostra gente. Capace sempre di stemperare la tensione, di risolvere i problemi, di aiutare chi è più in difficoltà. Questo nel teatro ma anche nella vita di tutti i giorni».