«Bergamo di Tutti» torna domenica 18 Maggio per la sua seconda edizione. Parte di un un progetto di eco sviluppo, promosso dal comune di Milano, dal nome «dalle Alpi alle Ande», ha ottenuto un grande successo lo scorso anno; l’edizione è il risultato della collaborazione tra l’Associazione socio culturale Casa dei Boliviani, Cesvi, l’assessorato all’Ambiente, all’Energia e alle Opere del verde del Comune, e numerose associazioni italiane stanziate nel territorio. Hanno finanziato l’iniziativa la Fondazione della Comunità Bergamasca e Unicredit.
«È un progetto che mira a far riflettere sulla multiculturalità della città – spiega Rosa Ruiz, responsabile di Casa dei Boliviani. Bergamo non appartiene solo a chi è nato e cresciuto qui, ma anche ad una Bergamo più ampia, che abbraccia tantissime realtà straniere, tra cui i boliviani, il maggiore gruppo etnico della città. Qui mettono radici, creano legami e si sentono più italiani e bergamaschi che boliviani o stranieri. Purtroppo c’è ancora molta diffidenza nei loro confronti, a causa di episodi poco corretti nei confronti della comunità, che provocano la nascita di pregiudizi».
L’iniziativa vuole dare maggiore decoro alla città per renderla più vivibile e bella, attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini bergamaschi e dei migranti residenti. «L’idea è che Bergamo sia veramente la casa di chi ci abita, quindi di tutti: dobbiamo allargare il nostro concetto di casa. È un dovere prendersene cura. Noi boliviani – racconta Rosa -, siamo conosciuti per la nostra realtà culturale, i colori, le danze. È giusto mostrare anche l’altra faccia di bravi cittadini responsabili».
Le opere di restauro si suddividono in tre programmi principali: la raccolta dei rifiuti, la piantumazione di aiuole, spazi verdi e infine la pulizia dei muri imbrattati. «Non tocchiamo i murales – precisa Rosa, che invece sono molto apprezzati, solo gli scarabocchi. Abbiamo steso un programma d’azione studiato per i vari quartieri di Bergamo che richiedono questi interventi, così da mirare l’attività: per esempio, Santa Caterina ha bisogno di tutte e tre le opere. C’è molto da fare!».
L’anno scorso hanno partecipato all’iniziativa circa trecento persone, duecento delle quali boliviane e le restanti di altre nazionalità, italiana e non. Quest’anno hanno già aderito 430 volontari e le iscrizioni sono ancora aperte. Chiunque può partecipare, dai giovani alle famiglie: si cerca di arrivare ai 500 iscritti.
«Bergamo di Tutti mostra un altro modo di vivere la città, più partecipato e coinvolto. L’anno scorso era una bella giornata di primavera, è stato stupendo vedere come le persone di Bergamo si fermavano a guardarci, complimentandosi per il nostro lavoro. Una coppa di anziani di Loreto, non potendo lavorare con noi in modo attivo, ha preparato il caffè ai volontari: è sempre un modo per partecipare! Si approfondiscono le conoscenze che prima si limitavano ad un semplice saluto e ci si muove per tutta la città, scoprendo nuove persone».
Bergamo di Tutti ha aperto recentemente un blog: www.bergamoditutti.it, dove si può consultare i programmi dettagliati dei diversi quartieri, ricevere maggiori informazioni sulle associazioni aderenti e iscriversi all’iniziativa.