App-untamenti? Così il web diventa una scorciatoia

C’era una volta la fase del corteggiamento per il primo appuntamento: lo sguardo fuggente e interessato, il tempo passato a ricercarsi, lo scambio di battute. Una specie di danza che due persone nel periodo d’innamoramento mettono in atto per provarsi, per conoscersi e per testare la reciproca attrazione.
Oggi corteggiare sembra essere troppo impegnativo. Una società individualizzata e competitiva tende a isolare e a rendere più difficile incontrarsi, perché chiude le persone, che finiscono per balbettare di fronte a un altro o un’altra, e perché rende loro insopportabile un insuccesso. Oltre tutto corteggiare e lasciarsi corteggiare richiede tempo.
Così pare che per il primo appuntamento le persone, giovani e adulti, oggi cerchino scorciatoie veloci. 
Una ricerca del Politecnico di Milano racconta della grande diffusione di piattaforme informatiche che permettono l’organizzazione di appuntamenti tra persone che non si conoscono, allo stesso tempo quelle piattaforme garantiscono sull’affidabilità dello sconosciuto. In un anno questa pratica di appuntamenti al buio è cresciuta di dieci volte, sfruttando le applicazioni scaricabili sui telefonini. Alcuni esperti sostengono che tramite questa app nascano, circa 300 nuove storie a settimana. Sempre la ricerca del Politecnico sostiene che siano presenti in media un’app di incontri in ogni smartphone e che i loro utenti si collegano su un sito di incontri circa 5 o 6 volte al giorno. 
Alcuni giustificano il successo di queste piattaforme per la loro rapidità e facilità di utilizzo. Se però si prova ad approfondire possiamo scorgere altri elementi. Tale successo deriva in primo luogo da un’insoddisfatta esigenza di compagnia delle persone; in secondo luogo dall’incapacità per una fascia della nostra popolazione di mettersi in gioco realmente per una relazione, fino al punto di poter perdere.
Allora affidarsi alle app può diventare una maschera, che nasconde le proprie debolezze, non un’opportunità per quelli che non hanno mai tempo.
C’è il pericolo d’incentivare una falsa idea di affettività che nasce dal mordi e fuggi e stimola una mentalità consumistica delle relazioni. Queste pratiche sono apprezzate perché permettono di chiudere facilmente una relazione, così com’è iniziata, con un click; come rendono meno forte l’investimento emotivo: non c’è impegno, non c’è un’esposizione in prima persona. 

E voi che cosa pensate degli incontri online e dei siti per appuntamenti? E delle relazioni (anche di amicizia) che incominciano online? Sono più i rischi o le opportunità? Quali regole andrebbero seguite?